Comprendere l’universo per chi non ha studiato fisica, cosmologia o astronomia è sempre più complesso, sia perché le scoperte si susseguono, sia perché l’atto stesso dell’immaginare un universo composto da materia oscura, buchi neri, singolarità e molte molte incognite, è un’attività che richiede tempo e attenzione.

Tuttavia la rappresentazione dell’universo, l’immagine riprodotta delle sue parti, è sempre più alla portata degli esseri umani che attraverso computer sempre più potenti riescono a delineare e a ipotizzare la storia del cosmo, le sue leggi, la sua evoluzione e in fine la sua rappresentazione.

Andrew Pontzen in L’universo in una scatola: Una nuova storia del cosmo, pubblicato per Adelphi, ricostruisce in maniera divulgativa, comprensibile, ma nello stesso tempo accurata e scientifica, la storia del cosmo e in maniera più precisa la storia delle simulazioni che gli esseri umani svolgono per rappresentare il cosmo stesso e le sue leggi.

Ma come si può comprendere qualcosa come il cosmo attraverso le simulazioni realizzate con un computer e soprattutto come fa un computer limitato a riprodurre qualcosa di vasto come l’universo? Anche a queste domande risponde Pontzen, soprattutto perché è all’interno delle simulazioni che avviene la possibilità di sperimentare, di provare intuizioni e di dedurre. Scrive Pontzen:

“Con l’aiuto delle simulazioni, l’ipotesi della loro esistenza [materia oscura e dell’energia oscura] fornisce una spiegazione coerente a fenomeni molto diversi tra loro: la forma e le dimensioni delle galassie; come queste ruotano, si spostano e cambiano nel tempo; l’accelerazione dell’espansione dell’universo; ciò che si conosce riguardo ai primi momenti dell’universo, e come oggi l’intera struttura sia organizzata in una gigantesca ragnatela onnicomprensiva. Sono un bel po’ di spiegazioni, in cambio di un paio di atti di fede”.

Ed è infatti attraverso la materia oscura e le simulazioni che la contemplano che è possibile fornire spiegazioni a molti fenomeni che gli studiosi osservano e che altrimenti non avrebbero possibilità di comprensione. Ecco che le simulazioni diventano determinanti.

Pontzen ha la capacità di condurre il lettore in un percorso che parte dalla nascita e lo sviluppo attuale del meteo, così da iniziare a comprendere il modello di sviluppo delle simulazioni e la loro capacità di previsione, così come, appunto, avviene con il meteo, per poi arrivare man mano ad aggiungere tasselli sulle simulazioni dell’universo, dai buchi neri, alla materia oscura, alla meccanica quantistica.

Gli argomenti trattati ne L’universo in una scatola, sono per loro natura complessi, sia perché come detto, gli stessi scienziati si servono di alcuni “atti di fede” per poterne comprendere la struttura, sia perché prevedono uno studio di fondo e una conoscenza pregressa. Pontzen in questo si mostra un divulgatore di grandissima qualità, presenta spiegazioni comprensibili di tutti gli elementi necessari per la comprensione di fenomeni complessi, ne mostra le linee fondamentali e le possibili conseguenze. Attualizza il discorso confrontando le simulazioni svolte e quelle attuali con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e con la progettazione di computer quantistici.

L’universo in una scatola è un libro che racconta l’universo in una maniera affascinante, attraverso uno strumento totalmente umano come quello della simulazione e questo lo rende attuale sia scientificamente sia filosoficamente.

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Comprendere l’universo per chi non ha studiato fisica, cosmologia o astronomia è sempre più complesso, sia perché le scoperte si susseguono, sia perché l’atto stesso dell’immaginare un universo composto da materia oscura, buchi neri, singolarità e molte molte incognite, è un’attività che richiede tempo e attenzione.

Tuttavia la rappresentazione dell’universo, l’immagine riprodotta delle sue parti, è sempre più alla portata degli esseri umani che attraverso computer sempre più potenti riescono a delineare e a ipotizzare la storia del cosmo, le sue leggi, la sua evoluzione e in fine la sua rappresentazione.

Andrew Pontzen in L’universo in una scatola: Una nuova storia del cosmo, pubblicato per Adelphi, ricostruisce in maniera divulgativa, comprensibile, ma nello stesso tempo accurata e scientifica, la storia del cosmo e in maniera più precisa la storia delle simulazioni che gli esseri umani svolgono per rappresentare il cosmo stesso e le sue leggi.

Ma come si può comprendere qualcosa come il cosmo attraverso le simulazioni realizzate con un computer e soprattutto come fa un computer limitato a riprodurre qualcosa di vasto come l’universo? Anche a queste domande risponde Pontzen, soprattutto perché è all’interno delle simulazioni che avviene la possibilità di sperimentare, di provare intuizioni e di dedurre. Scrive Pontzen:

“Con l’aiuto delle simulazioni, l’ipotesi della loro esistenza [materia oscura e dell’energia oscura] fornisce una spiegazione coerente a fenomeni molto diversi tra loro: la forma e le dimensioni delle galassie; come queste ruotano, si spostano e cambiano nel tempo; l’accelerazione dell’espansione dell’universo; ciò che si conosce riguardo ai primi momenti dell’universo, e come oggi l’intera struttura sia organizzata in una gigantesca ragnatela onnicomprensiva. Sono un bel po’ di spiegazioni, in cambio di un paio di atti di fede”.

Ed è infatti attraverso la materia oscura e le simulazioni che la contemplano che è possibile fornire spiegazioni a molti fenomeni che gli studiosi osservano e che altrimenti non avrebbero possibilità di comprensione. Ecco che le simulazioni diventano determinanti.

Pontzen ha la capacità di condurre il lettore in un percorso che parte dalla nascita e lo sviluppo attuale del meteo, così da iniziare a comprendere il modello di sviluppo delle simulazioni e la loro capacità di previsione, così come, appunto, avviene con il meteo, per poi arrivare man mano ad aggiungere tasselli sulle simulazioni dell’universo, dai buchi neri, alla materia oscura, alla meccanica quantistica.

Gli argomenti trattati ne L’universo in una scatola, sono per loro natura complessi, sia perché come detto, gli stessi scienziati si servono di alcuni “atti di fede” per poterne comprendere la struttura, sia perché prevedono uno studio di fondo e una conoscenza pregressa. Pontzen in questo si mostra un divulgatore di grandissima qualità, presenta spiegazioni comprensibili di tutti gli elementi necessari per la comprensione di fenomeni complessi, ne mostra le linee fondamentali e le possibili conseguenze. Attualizza il discorso confrontando le simulazioni svolte e quelle attuali con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e con la progettazione di computer quantistici.

L’universo in una scatola è un libro che racconta l’universo in una maniera affascinante, attraverso uno strumento totalmente umano come quello della simulazione e questo lo rende attuale sia scientificamente sia filosoficamente.

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Raccontare l'universo a chi non ha studiato astronomia

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02.04.2024

Comprendere l’universo per chi non ha studiato fisica, cosmologia o astronomia è sempre più complesso, sia perché le scoperte si susseguono, sia perché l’atto stesso dell’immaginare un universo composto da materia oscura, buchi neri, singolarità e molte molte incognite, è un’attività che richiede tempo e attenzione.

Tuttavia la rappresentazione dell’universo, l’immagine riprodotta delle sue parti, è sempre più alla portata degli esseri umani che attraverso computer sempre più potenti riescono a delineare e a ipotizzare la storia del cosmo, le sue leggi, la sua evoluzione e in fine la sua rappresentazione.

Andrew Pontzen in L’universo in una scatola: Una nuova storia del cosmo, pubblicato per Adelphi, ricostruisce in maniera divulgativa, comprensibile, ma nello stesso tempo accurata e scientifica, la storia del cosmo e in maniera più precisa la storia delle simulazioni che gli esseri umani svolgono per rappresentare il cosmo stesso e le sue leggi.

Ma come si può comprendere qualcosa come il cosmo attraverso le simulazioni realizzate con un computer e soprattutto come fa un computer limitato a riprodurre qualcosa di vasto come l’universo? Anche a queste domande risponde Pontzen, soprattutto perché è all’interno delle simulazioni che avviene la possibilità di sperimentare, di provare intuizioni e di dedurre. Scrive Pontzen:

“Con l’aiuto delle simulazioni, l’ipotesi della loro esistenza [materia oscura e dell’energia oscura] fornisce una spiegazione coerente a fenomeni molto diversi tra loro: la forma e le dimensioni delle galassie; come queste ruotano, si spostano e cambiano nel tempo; l’accelerazione dell’espansione dell’universo; ciò che si conosce riguardo ai primi momenti dell’universo, e come oggi l’intera struttura........

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