Ricordare Roberto Cavalli è ripensare a quelle sue sfilate in cui tutto si mescolava, lo spirito aggressivo, la natura sanguigna, e quel suo unico senso potente del lusso così naturalmente ostentato come regolato dai bordi di pelliccia, dai suoi motivi preferiti, i maculati e gli zebrati, le paillettes, le stampe animalier, i ricami sfarzosi, il tocco esotico e i serpenti. A 83 anni se ne va un pioniere del gusto sensazionale, dell’estetica impetuosa, eccessiva, fin troppo densa di una sensualità tornita, diretta spiccia e spesso sregolata. Libera. Nato nella sua Firenze nel 1940, Roberto Cavalli era figlio, nipote d’arte, il nonno era il pittore dei macchiaioli ,Giuseppe Rossi, un’indole pittorica la sua, applicata ai vestiti.

Una vita un po’ sopra le righe, come per un eterno party dove tutto è sempre pronto a capovolgere le regole del gusto apparecchiato, le modelle, le donne bellissime, i set da capogiro, gli show dello stupore fragoroso del sensazionale, il sapore inebriante di festa. Un amore per la pelle, il suo materiale che lo porta addirittura agli inizi da Cardin e Hermès, una prima boutique a Saint Tropez, i suoi cavalli di battaglia, l’animalier in versioni infinite, il ghepardo, il giaguaro, il coccodrillo e il denim lavorato stressato, invecchiato, e per tutta la vita l’ avvicendarsi inquieto di tre mogli, la presenza femminile è ben radicata con lui, insieme a sei figli, l’ultimo Giorgio è davvero piccolissimo. Gioioso e inesauribile creatore di quel “troppo” che sa come si conquista, provocante più che provocatorio, senza smanie di conquista tantomeno pruderie, o limiti di sorta , Roberto Cavalli è fuori da qualsiasi voglia stereotipo di stilista di moda, resta uno schietto spirito libero e vitale fino all’ultimo diretto per quel che della moda amava: “Voglio che tutte le donne sappiano che persino un vestito può davvero cambiare la vita“.



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Ricordare Roberto Cavalli è ripensare a quelle sue sfilate in cui tutto si mescolava, lo spirito aggressivo, la natura sanguigna, e quel suo unico senso potente del lusso così naturalmente ostentato come regolato dai bordi di pelliccia, dai suoi motivi preferiti, i maculati e gli zebrati, le paillettes, le stampe animalier, i ricami sfarzosi, il tocco esotico e i serpenti. A 83 anni se ne va un pioniere del gusto sensazionale, dell’estetica impetuosa, eccessiva, fin troppo densa di una sensualità tornita, diretta spiccia e spesso sregolata. Libera. Nato nella sua Firenze nel 1940, Roberto Cavalli era figlio, nipote d’arte, il nonno era il pittore dei macchiaioli ,Giuseppe Rossi, un’indole pittorica la sua, applicata ai vestiti.

Una vita un po’ sopra le righe, come per un eterno party dove tutto è sempre pronto a capovolgere le regole del gusto apparecchiato, le modelle, le donne bellissime, i set da capogiro, gli show dello stupore fragoroso del sensazionale, il sapore inebriante di festa. Un amore per la pelle, il suo materiale che lo porta addirittura agli inizi da Cardin e Hermès, una prima boutique a Saint Tropez, i suoi cavalli di battaglia, l’animalier in versioni infinite, il ghepardo, il giaguaro, il coccodrillo e il denim lavorato stressato, invecchiato, e per tutta la vita l’ avvicendarsi inquieto di tre mogli, la presenza femminile è ben radicata con lui, insieme a sei figli, l’ultimo Giorgio è davvero piccolissimo. Gioioso e inesauribile creatore di quel “troppo” che sa come si conquista, provocante più che provocatorio, senza smanie di conquista tantomeno pruderie, o limiti di sorta , Roberto Cavalli è fuori da qualsiasi voglia stereotipo di stilista di moda, resta uno schietto spirito libero e vitale fino all’ultimo diretto per quel che della moda amava: “Voglio che tutte le donne sappiano che persino un vestito può davvero cambiare la vita“.



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Lo stilista delle donne

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13.04.2024

Ricordare Roberto Cavalli è ripensare a quelle sue sfilate in cui tutto si mescolava, lo spirito aggressivo, la natura sanguigna, e quel suo unico senso potente del lusso così naturalmente ostentato come regolato dai bordi di pelliccia, dai suoi motivi preferiti, i maculati e gli zebrati, le paillettes, le stampe animalier, i ricami sfarzosi, il tocco esotico e i serpenti. A 83 anni se ne va un pioniere del gusto sensazionale, dell’estetica impetuosa, eccessiva, fin troppo densa di una sensualità tornita, diretta spiccia e spesso sregolata. Libera. Nato nella sua Firenze nel 1940, Roberto Cavalli era figlio, nipote d’arte, il nonno era il pittore dei macchiaioli ,Giuseppe Rossi, un’indole pittorica la sua, applicata ai vestiti.

Una vita un po’ sopra le righe, come per un eterno party dove tutto è sempre pronto a capovolgere le regole del gusto apparecchiato, le modelle, le donne bellissime, i set da capogiro, gli show dello stupore fragoroso del sensazionale, il sapore inebriante di festa. Un amore per la pelle, il suo materiale che lo........

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