"Il centro non esiste". Questo è il refrain che puntualmente viene ripetuto da opinionisti e presunti esperti su quotidiani e televisioni. Come biasimarli, in ciò che dicono c’è un fondo di verità, inutile negarlo, ad oggi il centro è più un’illusione ottica che altro. Ma un conto è l’offerta, un altro la domanda - in questo caso l’offerta politica non c’è, la domanda elettorale invece, è più presente che mai. La legge della domanda e dell’offerta stabilisce che quando la domanda aumenta, aumenta anche l’offerta, inutile dire che sta accadendo il contrario.

“Nessun uomo è un'isola” affermava John Donne. Qua invece pare che tutti siano convinti di farcela da soli, ognuno per la sua strada e con il suo partitino. Le Europee sono la dimostrazione plastica di questa miopia politica - Carlo Calenda ha deciso di correre da solo con Azione, e poco importa quali siano le motivazioni che l’hanno spinto verso questa decisione, è un suicidio politico -, l’unica chance per far sì che l’Italia abbia una rappresentanza moderata, è quella del partito unico, non esiste altra via.

Le Europee potevano essere un ottimo banco di prova, una lista unitaria avrebbe attratto una buona parte dell’elettorato liberaldemocratico, che non si colloca né a destra e né a sinistra, così invece finiranno per mangiarsi i voti a vicenda. Italia Viva e +Europa sono dati tra il 4,7% e il 5%, Azione al 4% e ci sono sondaggi che la danno addirittura al 3.5%, in ogni caso, ci perdono tutti.

La decisione di non fare una lista unica, è prima di tutto un atto di puro egoismo e presa in giro degli elettori: sono tante le persone che hanno creduto in un’alternativa, tanti i giovani che si sono spesi in prima persona per la nascita di un nuovo soggetto politico, tante le speranze riposte in questo progetto, e questa è stata la risposta. Non è vero che in politica vale tutto, così come non è vero che gli elettori non hanno memoria, fare tutto e il contrario di tutto nel giro di un anno, si paga. La coerenza non è un optional, gli elettori meritano rispetto, perché la politica è fatta prima di tutto di persone. Se tutti riuscissero a mettere da parte i rancori personali e le piccole faide interne, sarebbe possibile costruire qualcosa di grande. Il centro oggi non esiste, ma esiste ancora l’occasione per farlo nascere.

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"Il centro non esiste". Questo è il refrain che puntualmente viene ripetuto da opinionisti e presunti esperti su quotidiani e televisioni. Come biasimarli, in ciò che dicono c’è un fondo di verità, inutile negarlo, ad oggi il centro è più un’illusione ottica che altro. Ma un conto è l’offerta, un altro la domanda - in questo caso l’offerta politica non c’è, la domanda elettorale invece, è più presente che mai. La legge della domanda e dell’offerta stabilisce che quando la domanda aumenta, aumenta anche l’offerta, inutile dire che sta accadendo il contrario.

“Nessun uomo è un'isola” affermava John Donne. Qua invece pare che tutti siano convinti di farcela da soli, ognuno per la sua strada e con il suo partitino. Le Europee sono la dimostrazione plastica di questa miopia politica - Carlo Calenda ha deciso di correre da solo con Azione, e poco importa quali siano le motivazioni che l’hanno spinto verso questa decisione, è un suicidio politico -, l’unica chance per far sì che l’Italia abbia una rappresentanza moderata, è quella del partito unico, non esiste altra via.

Le Europee potevano essere un ottimo banco di prova, una lista unitaria avrebbe attratto una buona parte dell’elettorato liberaldemocratico, che non si colloca né a destra e né a sinistra, così invece finiranno per mangiarsi i voti a vicenda. Italia Viva e +Europa sono dati tra il 4,7% e il 5%, Azione al 4% e ci sono sondaggi che la danno addirittura al 3.5%, in ogni caso, ci perdono tutti.

La decisione di non fare una lista unica, è prima di tutto un atto di puro egoismo e presa in giro degli elettori: sono tante le persone che hanno creduto in un’alternativa, tanti i giovani che si sono spesi in prima persona per la nascita di un nuovo soggetto politico, tante le speranze riposte in questo progetto, e questa è stata la risposta. Non è vero che in politica vale tutto, così come non è vero che gli elettori non hanno memoria, fare tutto e il contrario di tutto nel giro di un anno, si paga. La coerenza non è un optional, gli elettori meritano rispetto, perché la politica è fatta prima di tutto di persone. Se tutti riuscissero a mettere da parte i rancori personali e le piccole faide interne, sarebbe possibile costruire qualcosa di grande. Il centro oggi non esiste, ma esiste ancora l’occasione per farlo nascere.

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Il centro fallisce ancora. Per un atto di puro egoismo e presa in giro degli elettori

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06.04.2024

"Il centro non esiste". Questo è il refrain che puntualmente viene ripetuto da opinionisti e presunti esperti su quotidiani e televisioni. Come biasimarli, in ciò che dicono c’è un fondo di verità, inutile negarlo, ad oggi il centro è più un’illusione ottica che altro. Ma un conto è l’offerta, un altro la domanda - in questo caso l’offerta politica non c’è, la domanda elettorale invece, è più presente che mai. La legge della domanda e dell’offerta stabilisce che quando la domanda aumenta, aumenta anche l’offerta, inutile dire che sta accadendo il contrario.

“Nessun uomo è un'isola” affermava John Donne. Qua invece pare che tutti siano convinti di farcela da soli, ognuno per la sua strada e con il suo partitino. Le Europee sono la dimostrazione plastica di questa miopia politica - Carlo Calenda ha deciso di correre da solo con Azione, e poco importa quali siano le motivazioni che l’hanno spinto verso questa decisione, è un suicidio politico -, l’unica chance per far sì che l’Italia abbia una rappresentanza moderata, è quella del partito unico, non esiste altra via.

Le Europee potevano essere un ottimo banco di prova, una lista unitaria avrebbe attratto una buona parte dell’elettorato........

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