Ogni occasione è propizia. Utile. Per confrontarsi. Quindi può andare che i deputati e i senatori Pd - insieme a esperti, tecnici, opinionisti - si ritrovino a porte chiuse in un convento resort di Gubbio per studiare le strategie dei prossimi mesi. Ma c’era proprio la necessità inderogabile in questo momento? Sono sicuri al Nazareno sull’esito eclatante di questi eventi che agli occhi dell’informazione spicciola, quella che arriva nelle case, si soffermerà più sull’ospitalità stellata e sulle assenze di rilievo (?) di diversi parlamentari, rispetto agli esiti contenutistici? Ci sono gli organismi dirigenti del partito, forse non bastano, non sono esaurienti a dare le risposte mancanti? La ricerca, fuori, oltre, di risoluzioni efficaci fa pendant con la mania diffusa nel Pd di creare associazioni culturali, fondazioni varie ed eventuali risalenti a capi corrente, leader in ascesa o trombati. Tendenza a sminuire il ruolo centrale del partito e dei suoi iscritti.

Basterebbe volgere lo sguardo a quello che sta succedendo intorno per capire il da farsi.

Qualche ora fa il Pd si è spaccato un’aula sull’invio delle armi a Zelensky, i 5 Stelle fanno fumo e arrosto della già bruciacchiata coalizione di carta per le amministrative, a partire dalla Sardegna, con il solo scopo di dividere ulteriormente il partito della Schlein. In attesa dello sperato colpo grazia delle europee. Sull’abuso d’ufficio c’è una consistente fetta di sindaci Pd che sono a favore del provvedimento del Governo. Pure sull’adunata di Acca Larentia c’è chi avvisa di non allargare oltre misura. Mentre nella vita quotidiana i cittadini si stanno arrabattando con la solita minestra che (fake) Meloni non è riuscita cambiare ma tanto la colpa è sempre di quelli che c’erano prima. Milioni d’italiani sono entrati nel mercato libero del gas e c’è un vero e proprio caos che solo dopo due rapidi conti rende chiarezza banale, paga il cittadino.

Speriamo che nel conclave di Gubbio non ci sia uno di quegli economisti che ancora oggi su giornali e tv suonano la fanfara del libero mercato. Per essere più chiari su quello che dicono. Solo il mercato libero tutela le tasche dei consumatori. Insegneranno questo agli sventurati studenti? E ai deputati e senatori Pd? Avviso ai naviganti. Le bollette sono sempre alte. Malgrado la mala informazione che tuona la discesa a gennaio del 7% del costo del gas. Salvo dimenticarsi che la diminuzione sarà compensata dall’aumento dell’Iva. Due giorni dopo l’avviso, nascosto, che il costo del gas è in aumento. Stupefacente. Stiamo elencando la quotidianità. Dove il Pd potrebbe strappare. Osare. Con proposte. Ad esempio perché il mercato di gas e luce non può essere tutelato per tutti? En passant, senza paure di urtare la sensibilità di tizio o caio con incarichi comunitari che un giorno sì e l’altro pure ci dice che va tutto bene, che ormai il costo dell’energia è diminuito e avanti alla grande con il mercato libero. Sono stati annunciati aumenti pesanti delle assicurazioni. Qualcuno ha compreso il motivo? E’ il ricarico per gli eventi atmosferici accaduti lo scorso anno? Mi fermo.

Di questo sommario elenco di problemi si potrebbe parlare benissimo al Nazareno. E poi volendo coinvolgere il partito c’è l’online, un sondaggio tra gli iscritti (sono i motivi ispiratori della segreteria Schlein) per capire gli umori, per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare?, come muoversi.

A ben guardare c’è una concatenazione di questioni che ci fa risalire al conflitto russo-ucraino. Ai voti espressi in aula. Allo strappo della cosiddetta area riformista del Pd. L’energia è un irrisolto che proviene dall’agire sconclusionato, approssimativo, superficiale dell’Europa e degli Stati Uniti nel coprire il maggior danno dell’Italia nel sostegno alla politica sanzionatoria verso la Russia. A discendere, a fianco, o addirittura sopra ci sta il cinico, vago, superficiale appoggio dell’Italia alla difesa ucraina. Parimenti la totale assenza diplomatica dell’Europa verso la ricerca della pace. Una ritardata presa di coscienza che ha lasciato scorrere gli eventi fino ad oggi e chissà fino a quando, in un cul de sac di relazioni internazionali che niente hanno da spartire con la realpolitik, quello che si può fare di concreto. Sentire il ministro della Difesa Crosetto ricordarci che il 2024 sarà l’anno decisivo (lo erano pure il 2022 e il 2023) che senza armi verso l’Ucraina vince Putin, che c’è l’aggredito e l’aggressore (l’abbiamo capito), che si fa la guerra finché non c’è una pace giusta, e sentire Zelensky che chiede nuove armi, che vuole colpire la Russia, che la controffensiva è ferma ma la guerra avanza, è legittimo chiedersi fino a quando e se ne salteremo mai fuori senza uno stop. Considerando poi che la ricostruzione dell’Ucraina sarà totalmente in carico all’Europa. A noi.

Lo storico che deve scrollarsi la Schlein, lo capiamo il suo distacco, se ‘non ci mette il cuore’, è un macigno enorme di errori del Pd, roba non sua, del Governo Draghi, della sinistra europea, dell’Europa. Tanta roba molto più grande di lei. Delle sue responsabilità odierne. Del suo muoversi legittimo ma affannoso, alla ricerca più del tema che può unire (cosa e chi ci chiediamo). Lancia in resta, quindi, con l’antifascismo che è una sensibilità non contestabile. Che appassiona. Anche la Schlein additata di comportamento distaccato.

Riassumendo. La sfida delle europee passa all’incasso degli errori fatti nel Vecchio Continente e dei cantieri aperti, insoluti, in Italia. Ecco, se il conclave di Gubbio fa uno ‘strappone’, getta il cuore oltre l’ostacolo, e non si accontenterà di intrupparsi tra gli ‘umarell’ nel soddisfare qualche appetito di lista, allora sarà un’uscita dalla clausura. Con una standing ovation finale.

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Ci mancava il conclave. Attenta Schlein, così non se ne esce

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11.01.2024

Ogni occasione è propizia. Utile. Per confrontarsi. Quindi può andare che i deputati e i senatori Pd - insieme a esperti, tecnici, opinionisti - si ritrovino a porte chiuse in un convento resort di Gubbio per studiare le strategie dei prossimi mesi. Ma c’era proprio la necessità inderogabile in questo momento? Sono sicuri al Nazareno sull’esito eclatante di questi eventi che agli occhi dell’informazione spicciola, quella che arriva nelle case, si soffermerà più sull’ospitalità stellata e sulle assenze di rilievo (?) di diversi parlamentari, rispetto agli esiti contenutistici? Ci sono gli organismi dirigenti del partito, forse non bastano, non sono esaurienti a dare le risposte mancanti? La ricerca, fuori, oltre, di risoluzioni efficaci fa pendant con la mania diffusa nel Pd di creare associazioni culturali, fondazioni varie ed eventuali risalenti a capi corrente, leader in ascesa o trombati. Tendenza a sminuire il ruolo centrale del partito e dei suoi iscritti.

Basterebbe volgere lo sguardo a quello che sta succedendo intorno per capire il da farsi.

Qualche ora fa il Pd si è spaccato un’aula sull’invio delle armi a Zelensky, i 5 Stelle fanno fumo e arrosto della già bruciacchiata coalizione di carta per le amministrative, a partire dalla Sardegna, con il solo scopo di dividere ulteriormente il partito della Schlein. In attesa dello sperato colpo grazia delle europee. Sull’abuso d’ufficio c’è una consistente fetta di sindaci Pd che sono a favore del provvedimento........

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