Il Programma GOL, merita ricordare, è un Programma nazionale di riforma delle politiche attive del lavoro con governance multilivello: l’organizzazione e attuazione a livello regionale si inquadra in una cornice di principi e indirizzi individuati a livello nazionale e concordati con l’Unione Europea, finalizzati al raggiungimento di standard di servizi per il lavoro omogenei su tutto il territorio nazionale ed all’offerta sempre attiva accessibile a tutti.

Una sfida non semplice, che parte da realtà territoriali molto diverse, che si sono mosse negli ultimi anni a diverse velocità e con una diversa struttura della disoccupazione consolidatasi negli anni.

Merita altresì ricordare che il Programma è finanziato con i fondi del PNRR, cioè con quelle risorse stanziate dall’Unione Europea per il superamento degli effetti negativi di un evento eccezionale quale è stato la crisi pandemica e che, con riferimento alle politiche del lavoro, prevedevano un impiego per agevolare il riavvicinamento al mercato del lavoro delle persone, con particolare attenzione dei target più vulnerabili che maggiormente hanno sofferto l’impatto della crisi.

Sul lavoro la destra trasforma l'Umbria in un laboratorio di propaganda

di Leonardo Cecchi

GOL è un programma nazionale di performance, che si fonda sul raggiungimento di obiettivi predefiniti con l’Unione europea. Per questo l’attenzione al conseguimento dei risultati è un aspetto di preminente importanza e la metodologia di monitoraggio e restituzione dei dati è definita a livello nazionale dalle Autorità centrali di coordinamento del Programma (il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e fino alla sua soppressione ANPAL) in accordo con le Regioni e Province autonome.

La metodologia comune permette di verificare per ciascuna regione, anche attraverso un benchmark territoriale che sprona tutti a fare il proprio meglio, il livello di realizzazione del Programma in termini di persone che si rivolgono ai servizi per il lavoro, pubblici e privati, a cui sono rese disponibili attività di orientamento, accompagnamento al lavoro, incontro domanda offerta o formazione, per poi verificarne gli esiti occupazionali, secondo specifici criteri temporali (180 giorni dalla presa in carico) e considerando tipologie contrattuali anche di carattere breve (“lavoretti”).

È indubbio che i dati monitorati a livello nazionale e, soprattutto i provevdimenti conseguenti al raggiungimento dei target assegnati, abbiano oggettivamente premiato l’Umbria e il lavoro fatto dall’ARPAL. Per quanto riguarda il conseguimento dei target 2022 su cui si è basata l’assegnazione delle risorse 2023, per l’Umbria era stato fissato un target al 31/12/2022 pari ad almeno 7.680 beneficiari mentre il risultato raggiunto è stato di 11.373 (pari al 148% del target nazionale). Sulla base di tali performance, il decreto interministeriale 24.08.2023 ha assegnato alla Regione Umbria € 17.400.000,00. Lo stesso vale per l’anno 2023 che registra un numero dei “presi in carico”, su un target per l’Umbria a 14.500 utenti, pari a 20.339 (+140%).

A tal proposito i dati ANPAL – Ministero del Lavoro hanno sempre visto una performance regionale positiva in merito ai presi in carico GOL per percorso e politiche avviate/proposte ed un trend costante di crescita (mag-23 Umbria 62,9%- Media nazionale 44%; giu-23 Umbria 64,6% - Media nazionale 44,7%; lug-23 Umbria 66% - Media nazionale 45,1%; ago-2 Umbria 67% - Media nazionale 45,6%; set-23 Umbria 68,2%- Media nazionale 46,6%; ott-23 Umbria 69,8% - Media nazionale 48,5%; nov-23 Umbria 50% - Media nazionale 41%; dic-23 Umbria 72,3% - Media nazionale 52%; gen-24 Umbria 73,3% - Media nazionale 54,7%).

Valutare l’efficacia del Programma GOL solo dal punto di vista degli esiti occupazionali appare alquanto riduttivo e stupisce (soprattutto da chi si occupa di povertà e diseguaglianza) che altrettanta enfasi e attenzione analitica non venga data anche ai significativi dati sul numero di persone, incluse quelle con vulnerabilità sociali e in diversi casi tradizionalmente distanti dal mercato del lavoro, che grazie al GOL si sono riattivate nella ricerca di un’occupazione.

Se poi proprio ci si vuole concentrare sui dati degli esiti occupazionali, riscontrabili in fonti oggettivamente riconoscibili quali i monitoraggi eseguiti a livello nazionale da ANPAL e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a livello nazionale, il buon risultato che si osserva a livello regionale è confermato dalla dinamica espansiva del mercato del lavoro certificata dagli ultimi dati ISTAT, che vede l’occupazione in Umbria nel 2023 incrementata di 9.300 unità (+2,6%).

Con riferimento alla lettura dei flussi mensili, è evidente che la crescita dei beneficiari presi in carico con una politica del lavoro proposta o avviata sia frutto dell’entrata a regime della collaborazione pubblico-privato, nell’ambito del sistema integrato umbro fortemente sostenuto dall’attuale Giunta regionale, nell’erogazione dei servizi.

La lettura dei flussi mensili dei tassi di occupazione, d’altro canto, deve essere fatta con cognizione di causa, in quanto, la stessa, risulta molto influenzata dalla stagionalità di alcuni settori, rendendo, per esempio, il confronto tra i dati relativi al mese di agosto 2023 e quelli relativi al mese di gennaio 2024 di scarso potere informativo. Gli esiti occupazionali sono poi influenzati anche dal progressivo aumentare delle fragilità che interessano le persone prese in carico – questione emersa anche ieri in sede di Osservatorio del mercato del lavoro - specie laddove aumentano numericamente le necessità di trattamento intensivo legate a bisogni complessi e di conseguenza aumenta il tempo necessario ad accompagnare le persone nel mercato del lavoro, con particolare riferimento ai lavoratori relativi al Perocrso di Lavoro e inclusione (Percorso 4) oltre che ai casi di lavoratori lontani dal mercato del lavoro del Percorso di Reskilling (Percorso 3).

Infine il benchmark regionale del GOL, che, se da un lato non può prescindere da differenti situazioni di partenza, ha comunque il pregio di raffrontare interventi omogenei in termini di target e misure, restituisce un quadro dell’Umbria confortante: al 31 Gennaio 2024 il tasso di occupazione a 180 giorni dall’ingresso in GOL pari al 36,8% risulta inferiore a quello delle vicine Marche dello 0,7%, superiore al vicino Lazio del 4% e non così lontano da quello di regioni del Nord quali la Lombardia (37,3%) e per alcuni casi addirittura superiore come nel caso del Piemonte (33,7%) o della Ligura (33,8%).

Volendo andare indietro nel tempo, il monitoraggio da parte degli organi nazionali ha sempre restitutito per l’Umbria un tasso di occupazione a 180 giorni dall’ingresso in GOL (criterio seguito dalle Autorità nazionali) superiore alla media nazionale (mag-23 Umbria 46,4% - Media nazionale 39,3%; giu-23 Umbria 46,8% - Media nazionale 40,3%; lug-23 Umbria 47,9% - Media nazionale 41,5%; ago-2 Umbria 48,4% - Media nazionale 41,8%; set-23 Umbria 48,3%- Media nazionale 41,7%; ott-23 Umbria 47,8% - Media nazionale 41,4%; nov-23 Umbria 46,9% - Media nazionale 41%; dic-23 Umbria 45,7% - Media nazionale 40,8%; gen-24 Umbria 44,9% - Media nazionale 41,3%).

Riguardo al raffronto storico - improbabile in quanto riferito alla fase prepandemica del 2019 - con tassi di occupati del 58% tra coloro che “erano passati dalle politiche attive della Regione” risulta essere non riscontrabile in quanto privo di riferimento ad uno specifico programma regionale di finanziamento pubblico ed al fatto che, magari, possa fare riferimento - si ipotizza – ai Fondi struttturali UE per la gestione dei quali valgono regole ben diverse da quelle del PNRR e del Programma GOL al suo interno. A ogni modo non si può non evidenziare la rilevanza della valutazione dei risultati e degli impatti prodotti dagli interventi a finanziamento pubblico affinché, in un processo virtuoso, tali elementi di conoscenza possano concorrere all’ottimizzazione della loro riprogrammazione, superando le eventuali criticità riscontrate. Altrettanto importante è che tali strumenti valutativi, placement incluso, complessi nella loro costruzione e attuazione, non vengano sviliti e usati in maniera impropria.

A ogni buon conto, il clima di costruttivo confronto e di riflessione anche critica al Programma GOL registrato in sede di Osservatorio del mercato del lavoro durante l’incontro del 11 aprile 2024, con tutte le parti intervenute, lascia ben sperare anche in ottica di miglioramento delle attività e degli interventi da mettere in campo nell’applicazione futura delle politiche del lavoro anche e non solo in ambito GOL.

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Il Programma GOL, merita ricordare, è un Programma nazionale di riforma delle politiche attive del lavoro con governance multilivello: l’organizzazione e attuazione a livello regionale si inquadra in una cornice di principi e indirizzi individuati a livello nazionale e concordati con l’Unione Europea, finalizzati al raggiungimento di standard di servizi per il lavoro omogenei su tutto il territorio nazionale ed all’offerta sempre attiva accessibile a tutti.

Una sfida non semplice, che parte da realtà territoriali molto diverse, che si sono mosse negli ultimi anni a diverse velocità e con una diversa struttura della disoccupazione consolidatasi negli anni.

Merita altresì ricordare che il Programma è finanziato con i fondi del PNRR, cioè con quelle risorse stanziate dall’Unione Europea per il superamento degli effetti negativi di un evento eccezionale quale è stato la crisi pandemica e che, con riferimento alle politiche del lavoro, prevedevano un impiego per agevolare il riavvicinamento al mercato del lavoro delle persone, con particolare attenzione dei target più vulnerabili che maggiormente hanno sofferto l’impatto della crisi.

GOL è un programma nazionale di performance, che si fonda sul raggiungimento di obiettivi predefiniti con l’Unione europea. Per questo l’attenzione al conseguimento dei risultati è un aspetto di preminente importanza e la metodologia di monitoraggio e restituzione dei dati è definita a livello nazionale dalle Autorità centrali di coordinamento del Programma (il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e fino alla sua soppressione ANPAL) in accordo con le Regioni e Province autonome.

La metodologia comune permette di verificare per ciascuna regione, anche attraverso un benchmark territoriale che sprona tutti a fare il proprio meglio, il livello di realizzazione del Programma in termini di persone che si rivolgono ai servizi per il lavoro, pubblici e privati, a cui sono rese disponibili attività di orientamento, accompagnamento al lavoro, incontro domanda offerta o formazione, per poi verificarne gli esiti occupazionali, secondo specifici criteri temporali (180 giorni dalla presa in carico) e considerando tipologie contrattuali anche di carattere breve (“lavoretti”).

È indubbio che i dati monitorati a livello nazionale e, soprattutto i provevdimenti conseguenti al raggiungimento dei target assegnati, abbiano oggettivamente premiato l’Umbria e il lavoro fatto dall’ARPAL. Per quanto riguarda il conseguimento dei target 2022 su cui si è basata l’assegnazione delle risorse 2023, per l’Umbria era stato fissato un target al 31/12/2022 pari ad almeno 7.680 beneficiari mentre il risultato raggiunto è stato di 11.373 (pari al 148% del target nazionale). Sulla base di tali performance, il decreto interministeriale 24.08.2023 ha assegnato alla Regione Umbria € 17.400.000,00. Lo stesso vale per l’anno 2023 che registra un numero dei “presi in carico”, su un target per l’Umbria a 14.500 utenti, pari a 20.339 (+140%).

A tal proposito i dati ANPAL – Ministero del Lavoro hanno sempre visto una performance regionale positiva in merito ai presi in carico GOL per percorso e politiche avviate/proposte ed un trend costante di crescita (mag-23 Umbria 62,9%- Media nazionale 44%; giu-23 Umbria 64,6% - Media nazionale 44,7%; lug-23 Umbria 66% - Media nazionale 45,1%; ago-2 Umbria 67% - Media nazionale 45,6%; set-23 Umbria 68,2%- Media nazionale 46,6%; ott-23 Umbria 69,8% - Media nazionale 48,5%; nov-23 Umbria 50% - Media nazionale 41%; dic-23 Umbria 72,3% - Media nazionale 52%; gen-24 Umbria 73,3% - Media nazionale 54,7%).

Valutare l’efficacia del Programma GOL solo dal punto di vista degli esiti occupazionali appare alquanto riduttivo e stupisce (soprattutto da chi si occupa di povertà e diseguaglianza) che altrettanta enfasi e attenzione analitica non venga data anche ai significativi dati sul numero di persone, incluse quelle con vulnerabilità sociali e in diversi casi tradizionalmente distanti dal mercato del lavoro, che grazie al GOL si sono riattivate nella ricerca di un’occupazione.

Se poi proprio ci si vuole concentrare sui dati degli esiti occupazionali, riscontrabili in fonti oggettivamente riconoscibili quali i monitoraggi eseguiti a livello nazionale da ANPAL e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a livello nazionale, il buon risultato che si osserva a livello regionale è confermato dalla dinamica espansiva del mercato del lavoro certificata dagli ultimi dati ISTAT, che vede l’occupazione in Umbria nel 2023 incrementata di 9.300 unità (+2,6%).

Con riferimento alla lettura dei flussi mensili, è evidente che la crescita dei beneficiari presi in carico con una politica del lavoro proposta o avviata sia frutto dell’entrata a regime della collaborazione pubblico-privato, nell’ambito del sistema integrato umbro fortemente sostenuto dall’attuale Giunta regionale, nell’erogazione dei servizi.

La lettura dei flussi mensili dei tassi di occupazione, d’altro canto, deve essere fatta con cognizione di causa, in quanto, la stessa, risulta molto influenzata dalla stagionalità di alcuni settori, rendendo, per esempio, il confronto tra i dati relativi al mese di agosto 2023 e quelli relativi al mese di gennaio 2024 di scarso potere informativo. Gli esiti occupazionali sono poi influenzati anche dal progressivo aumentare delle fragilità che interessano le persone prese in carico – questione emersa anche ieri in sede di Osservatorio del mercato del lavoro - specie laddove aumentano numericamente le necessità di trattamento intensivo legate a bisogni complessi e di conseguenza aumenta il tempo necessario ad accompagnare le persone nel mercato del lavoro, con particolare riferimento ai lavoratori relativi al Perocrso di Lavoro e inclusione (Percorso 4) oltre che ai casi di lavoratori lontani dal mercato del lavoro del Percorso di Reskilling (Percorso 3).

Infine il benchmark regionale del GOL, che, se da un lato non può prescindere da differenti situazioni di partenza, ha comunque il pregio di raffrontare interventi omogenei in termini di target e misure, restituisce un quadro dell’Umbria confortante: al 31 Gennaio 2024 il tasso di occupazione a 180 giorni dall’ingresso in GOL pari al 36,8% risulta inferiore a quello delle vicine Marche dello 0,7%, superiore al vicino Lazio del 4% e non così lontano da quello di regioni del Nord quali la Lombardia (37,3%) e per alcuni casi addirittura superiore come nel caso del Piemonte (33,7%) o della Ligura (33,8%).

Volendo andare indietro nel tempo, il monitoraggio da parte degli organi nazionali ha sempre restitutito per l’Umbria un tasso di occupazione a 180 giorni dall’ingresso in GOL (criterio seguito dalle Autorità nazionali) superiore alla media nazionale (mag-23 Umbria 46,4% - Media nazionale 39,3%; giu-23 Umbria 46,8% - Media nazionale 40,3%; lug-23 Umbria 47,9% - Media nazionale 41,5%; ago-2 Umbria 48,4% - Media nazionale 41,8%; set-23 Umbria 48,3%- Media nazionale 41,7%; ott-23 Umbria 47,8% - Media nazionale 41,4%; nov-23 Umbria 46,9% - Media nazionale 41%; dic-23 Umbria 45,7% - Media nazionale 40,8%; gen-24 Umbria 44,9% - Media nazionale 41,3%).

Riguardo al raffronto storico - improbabile in quanto riferito alla fase prepandemica del 2019 - con tassi di occupati del 58% tra coloro che “erano passati dalle politiche attive della Regione” risulta essere non riscontrabile in quanto privo di riferimento ad uno specifico programma regionale di finanziamento pubblico ed al fatto che, magari, possa fare riferimento - si ipotizza – ai Fondi struttturali UE per la gestione dei quali valgono regole ben diverse da quelle del PNRR e del Programma GOL al suo interno. A ogni modo non si può non evidenziare la rilevanza della valutazione dei risultati e degli impatti prodotti dagli interventi a finanziamento pubblico affinché, in un processo virtuoso, tali elementi di conoscenza possano concorrere all’ottimizzazione della loro riprogrammazione, superando le eventuali criticità riscontrate. Altrettanto importante è che tali strumenti valutativi, placement incluso, complessi nella loro costruzione e attuazione, non vengano sviliti e usati in maniera impropria.

A ogni buon conto, il clima di costruttivo confronto e di riflessione anche critica al Programma GOL registrato in sede di Osservatorio del mercato del lavoro durante l’incontro del 11 aprile 2024, con tutte le parti intervenute, lascia ben sperare anche in ottica di miglioramento delle attività e degli interventi da mettere in campo nell’applicazione futura delle politiche del lavoro anche e non solo in ambito GOL.

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L'efficacia in Umbria del Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori)

12 0
15.04.2024

Il Programma GOL, merita ricordare, è un Programma nazionale di riforma delle politiche attive del lavoro con governance multilivello: l’organizzazione e attuazione a livello regionale si inquadra in una cornice di principi e indirizzi individuati a livello nazionale e concordati con l’Unione Europea, finalizzati al raggiungimento di standard di servizi per il lavoro omogenei su tutto il territorio nazionale ed all’offerta sempre attiva accessibile a tutti.

Una sfida non semplice, che parte da realtà territoriali molto diverse, che si sono mosse negli ultimi anni a diverse velocità e con una diversa struttura della disoccupazione consolidatasi negli anni.

Merita altresì ricordare che il Programma è finanziato con i fondi del PNRR, cioè con quelle risorse stanziate dall’Unione Europea per il superamento degli effetti negativi di un evento eccezionale quale è stato la crisi pandemica e che, con riferimento alle politiche del lavoro, prevedevano un impiego per agevolare il riavvicinamento al mercato del lavoro delle persone, con particolare attenzione dei target più vulnerabili che maggiormente hanno sofferto l’impatto della crisi.

Sul lavoro la destra trasforma l'Umbria in un laboratorio di propaganda

di Leonardo Cecchi

GOL è un programma nazionale di performance, che si fonda sul raggiungimento di obiettivi predefiniti con l’Unione europea. Per questo l’attenzione al conseguimento dei risultati è un aspetto di preminente importanza e la metodologia di monitoraggio e restituzione dei dati è definita a livello nazionale dalle Autorità centrali di coordinamento del Programma (il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e fino alla sua soppressione ANPAL) in accordo con le Regioni e Province autonome.

La metodologia comune permette di verificare per ciascuna regione, anche attraverso un benchmark territoriale che sprona tutti a fare il proprio meglio, il livello di realizzazione del Programma in termini di persone che si rivolgono ai servizi per il lavoro, pubblici e privati, a cui sono rese disponibili attività di orientamento, accompagnamento al lavoro, incontro domanda offerta o formazione, per poi verificarne gli esiti occupazionali, secondo specifici criteri temporali (180 giorni dalla presa in carico) e considerando tipologie contrattuali anche di carattere breve (“lavoretti”).

È indubbio che i dati monitorati a livello nazionale e, soprattutto i provevdimenti conseguenti al raggiungimento dei target assegnati, abbiano oggettivamente premiato l’Umbria e il lavoro fatto dall’ARPAL. Per quanto riguarda il conseguimento dei target 2022 su cui si è basata l’assegnazione delle risorse 2023, per l’Umbria era stato fissato un target al 31/12/2022 pari ad almeno 7.680 beneficiari mentre il risultato raggiunto è stato di 11.373 (pari al 148% del target nazionale). Sulla base di tali performance, il decreto interministeriale 24.08.2023 ha assegnato alla Regione Umbria € 17.400.000,00. Lo stesso vale per l’anno 2023 che registra un numero dei “presi in carico”, su un target per l’Umbria a 14.500 utenti, pari a 20.339 ( 140%).

A tal proposito i dati ANPAL – Ministero del Lavoro hanno sempre visto una performance regionale positiva in merito ai presi in carico GOL per percorso e politiche avviate/proposte ed un trend costante di crescita (mag-23 Umbria 62,9%- Media nazionale 44%; giu-23 Umbria 64,6% - Media nazionale 44,7%; lug-23 Umbria 66% - Media nazionale 45,1%; ago-2 Umbria 67% - Media nazionale 45,6%; set-23 Umbria 68,2%- Media nazionale 46,6%; ott-23 Umbria 69,8% - Media nazionale 48,5%; nov-23 Umbria 50% - Media nazionale 41%; dic-23 Umbria 72,3% - Media nazionale 52%; gen-24 Umbria 73,3% - Media nazionale 54,7%).

Valutare l’efficacia del Programma GOL solo dal punto di vista degli esiti occupazionali appare alquanto riduttivo e stupisce (soprattutto da chi si occupa di povertà e diseguaglianza) che altrettanta enfasi e attenzione analitica non venga data anche ai significativi dati sul numero di persone, incluse quelle con vulnerabilità sociali e in diversi casi tradizionalmente distanti dal mercato del lavoro, che grazie al GOL si sono riattivate nella ricerca di un’occupazione.

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