Il rovescio della medaglia di una iperconnessione al web e ai social si chiama odio in rete. Cresce il numero degli haters, quegli utenti social che con le loro parole violente contribuiscono ad alimentare il clima di violenza verbale.

I social media, inizialmente concepiti come luoghi di interazione positiva, si sono trasformati in veri e propri campi di battaglia. La facilità con cui le persone possono esprimere le proprie opinioni ha portato a un aumento dell'aggressività verbale. L'anonimato fornisce un velo di protezione dietro cui molti utenti si sentono liberi di esprimere opinioni estreme o di utilizzare un linguaggio offensivo senza temere conseguenze dirette.

Per questo risulta salutare il monito lanciato dal Papa, durante la celebrazione della Domenica della Parola di Dio, da lui istituita cinque anni fa il 21 gennaio.

"Mentre la società e i social accentuano la violenza delle parole - ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia della messa nella basilica di San Pietro -, noi stringiamoci alla mitezza della Parola che salva, che è mite, che non fa rumore, che entra nel cuore". Questa parola che "non fa rumore" ma "salva" è il Vangelo e il Papa torna a consigliare di portarlo sempre dietro nella borsa o "nel telefonino", perché la Parola di Dio è come una bussola che può orientare i cristiani nella vita quotidiana.

Le parole di Papa Francesco aggiungono un importante richiamo morale al dibattito sulle parole violente sui social. In un'epoca in cui le parole possono diffondersi istantaneamente e avere un impatto globale, quelle del Papa ci ricordano l'importanza di riflettere sulla qualità della nostra comunicazione online. Seguire i consigli del Pontefice potrebbe contribuire a promuovere un ambiente digitale più sano, basato sulla gentilezza, sulla comprensione reciproca e sulla costruzione di un dialogo fecondo.

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Il rovescio della medaglia di una iperconnessione al web e ai social si chiama odio in rete. Cresce il numero degli haters, quegli utenti social che con le loro parole violente contribuiscono ad alimentare il clima di violenza verbale.

I social media, inizialmente concepiti come luoghi di interazione positiva, si sono trasformati in veri e propri campi di battaglia. La facilità con cui le persone possono esprimere le proprie opinioni ha portato a un aumento dell'aggressività verbale. L'anonimato fornisce un velo di protezione dietro cui molti utenti si sentono liberi di esprimere opinioni estreme o di utilizzare un linguaggio offensivo senza temere conseguenze dirette.

Per questo risulta salutare il monito lanciato dal Papa, durante la celebrazione della Domenica della Parola di Dio, da lui istituita cinque anni fa il 21 gennaio.

"Mentre la società e i social accentuano la violenza delle parole - ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia della messa nella basilica di San Pietro -, noi stringiamoci alla mitezza della Parola che salva, che è mite, che non fa rumore, che entra nel cuore". Questa parola che "non fa rumore" ma "salva" è il Vangelo e il Papa torna a consigliare di portarlo sempre dietro nella borsa o "nel telefonino", perché la Parola di Dio è come una bussola che può orientare i cristiani nella vita quotidiana.

Le parole di Papa Francesco aggiungono un importante richiamo morale al dibattito sulle parole violente sui social. In un'epoca in cui le parole possono diffondersi istantaneamente e avere un impatto globale, quelle del Papa ci ricordano l'importanza di riflettere sulla qualità della nostra comunicazione online. Seguire i consigli del Pontefice potrebbe contribuire a promuovere un ambiente digitale più sano, basato sulla gentilezza, sulla comprensione reciproca e sulla costruzione di un dialogo fecondo.

QOSHE - Il prezioso richiamo del Papa sull'uso dei social - Ruben Razzante
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Il prezioso richiamo del Papa sull'uso dei social

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22.01.2024

Il rovescio della medaglia di una iperconnessione al web e ai social si chiama odio in rete. Cresce il numero degli haters, quegli utenti social che con le loro parole violente contribuiscono ad alimentare il clima di violenza verbale.

I social media, inizialmente concepiti come luoghi di interazione positiva, si sono trasformati in veri e propri campi di battaglia. La facilità con cui le persone possono esprimere le proprie opinioni ha portato a un aumento dell'aggressività verbale. L'anonimato fornisce un velo di protezione dietro cui molti utenti si sentono liberi di esprimere opinioni estreme o di utilizzare un linguaggio offensivo senza temere conseguenze dirette.

Per questo risulta salutare il monito lanciato dal Papa, durante la celebrazione della Domenica della Parola di Dio, da lui istituita cinque anni fa il 21 gennaio.

"Mentre la società e i social accentuano la violenza delle parole - ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia........

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