Oggi si apre la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Dubai. Si tratta del primo vero banco di prova dell’accordo sul clima di Parigi, adottato con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un più ambizioso limite di 1,5°C. Sappiamo già che non siamo sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale e che è richiesto un maggiore impegno per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. E sappiamo quanto i cambiamenti climatici e gli eventi estremi che ne derivano siano impattanti per un settore fondamentale come l’agricoltura, che è economia, ma anche salute, salvaguardia del territorio, cibo e vita.

Investire nei sistemi agroalimentari e nelle zone rurali crea la soluzione concreta per affrontare gli impatti della crisi climatica. Questa non è una novità ma una sfida che in primis la Fao lancerà alla COP28, evidenziando come la trasformazione dei sistemi agroalimentari acceleri l'azione per il clima a beneficio delle persone, della prosperità e del pianeta. “La crisi climatica e quella alimentare sono inseparabili" dirà il direttore generale QU Dongyu.

Parole d’ordine e temi su cui da tempo ci battiamo come Partito Democratico e che porremo ancora con forza a partire dal lavoro in Commissione Agricoltura. Parole che abbiamo ribadito ieri per bocca della nostra segretaria Elly Schlein al Congresso della CIA, una delle più importanti organizzazioni di agricoltori del nostro Paese, il cui titolo era Salvare l’agricoltura per salvare il futuro.

In questi anni e nel terribile 2023 in modo particolare l’agricoltura del nostro Paese ha subito uno stress fortissimo dovuto agli eventi climatici e ai nuovi patogeni, basti pensare a xylella e alla flavescenza dorata, basti pensare all’alluvione di maggio in Emilia Romagna e al più recente alluvione in Toscana ma anche al caldo torrido del luglio di questo anno, il più caldo di sempre appunto.

Ci siamo presi l’impegno che ribadiamo e su cui metteremo tutto il nostro sforzo a non lasciare sola l’agricoltura davanti alla sfida della conversione ecologica. Che dobbiamo fare insieme, innanzitutto come Europa, un’Europa che ascolti e lavori sempre di più in questo senso mettendo insieme gli stati e in occasioni come la COP28 dimostrando di poter essere guida e pungolo a livello mondiale, perché appunto è una sfida che si vince solo insieme.

Per parte nostra continueremo a stimolare il governo che non investe in questa sacrosanta direzione nella manovra finanziaria e vigileremo sui bandi e sui fondi del PNRR perché a questo devono servire e perché non siano l’ennesima occasione sprecata.

Per parte mia e con il convincimento sicuro del Partito Democratico tutto a partire dalla segretaria che lo ha ribadito appunto ieri al congresso della Cia l’investimento più importante sarà proprio quello che accompagna le imprese agricole nella conversione ecologica e che attraverso la ricerca darà nuovi e formidabili spunti per salvare il futuro sviluppando innovazione. Noi faremo la nostra parte per questa scommessa, per l’agricoltura e per il pianeta.

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Oggi si apre la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Dubai. Si tratta del primo vero banco di prova dell’accordo sul clima di Parigi, adottato con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un più ambizioso limite di 1,5°C. Sappiamo già che non siamo sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale e che è richiesto un maggiore impegno per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. E sappiamo quanto i cambiamenti climatici e gli eventi estremi che ne derivano siano impattanti per un settore fondamentale come l’agricoltura, che è economia, ma anche salute, salvaguardia del territorio, cibo e vita.

Investire nei sistemi agroalimentari e nelle zone rurali crea la soluzione concreta per affrontare gli impatti della crisi climatica. Questa non è una novità ma una sfida che in primis la Fao lancerà alla COP28, evidenziando come la trasformazione dei sistemi agroalimentari acceleri l'azione per il clima a beneficio delle persone, della prosperità e del pianeta. “La crisi climatica e quella alimentare sono inseparabili" dirà il direttore generale QU Dongyu.

Parole d’ordine e temi su cui da tempo ci battiamo come Partito Democratico e che porremo ancora con forza a partire dal lavoro in Commissione Agricoltura. Parole che abbiamo ribadito ieri per bocca della nostra segretaria Elly Schlein al Congresso della CIA, una delle più importanti organizzazioni di agricoltori del nostro Paese, il cui titolo era Salvare l’agricoltura per salvare il futuro.

In questi anni e nel terribile 2023 in modo particolare l’agricoltura del nostro Paese ha subito uno stress fortissimo dovuto agli eventi climatici e ai nuovi patogeni, basti pensare a xylella e alla flavescenza dorata, basti pensare all’alluvione di maggio in Emilia Romagna e al più recente alluvione in Toscana ma anche al caldo torrido del luglio di questo anno, il più caldo di sempre appunto.

Ci siamo presi l’impegno che ribadiamo e su cui metteremo tutto il nostro sforzo a non lasciare sola l’agricoltura davanti alla sfida della conversione ecologica. Che dobbiamo fare insieme, innanzitutto come Europa, un’Europa che ascolti e lavori sempre di più in questo senso mettendo insieme gli stati e in occasioni come la COP28 dimostrando di poter essere guida e pungolo a livello mondiale, perché appunto è una sfida che si vince solo insieme.

Per parte nostra continueremo a stimolare il governo che non investe in questa sacrosanta direzione nella manovra finanziaria e vigileremo sui bandi e sui fondi del PNRR perché a questo devono servire e perché non siano l’ennesima occasione sprecata.

Per parte mia e con il convincimento sicuro del Partito Democratico tutto a partire dalla segretaria che lo ha ribadito appunto ieri al congresso della Cia l’investimento più importante sarà proprio quello che accompagna le imprese agricole nella conversione ecologica e che attraverso la ricerca darà nuovi e formidabili spunti per salvare il futuro sviluppando innovazione. Noi faremo la nostra parte per questa scommessa, per l’agricoltura e per il pianeta.

QOSHE - Cop28, una scommessa per l’agricoltura - Stefano Vaccari
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Cop28, una scommessa per l’agricoltura

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30.11.2023

Oggi si apre la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Dubai. Si tratta del primo vero banco di prova dell’accordo sul clima di Parigi, adottato con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un più ambizioso limite di 1,5°C. Sappiamo già che non siamo sulla buona strada per limitare il riscaldamento globale e che è richiesto un maggiore impegno per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. E sappiamo quanto i cambiamenti climatici e gli eventi estremi che ne derivano siano impattanti per un settore fondamentale come l’agricoltura, che è economia, ma anche salute, salvaguardia del territorio, cibo e vita.

Investire nei sistemi agroalimentari e nelle zone rurali crea la soluzione concreta per affrontare gli impatti della crisi climatica. Questa non è una novità ma una sfida che in primis la Fao lancerà alla COP28, evidenziando come la trasformazione dei sistemi agroalimentari acceleri l'azione per il clima a beneficio delle persone, della prosperità e del pianeta. “La crisi climatica e quella alimentare sono inseparabili" dirà il direttore generale QU Dongyu.

Parole d’ordine e temi su cui da tempo ci battiamo come Partito Democratico e che porremo ancora con forza a partire dal lavoro in Commissione Agricoltura. Parole che abbiamo ribadito ieri per bocca della nostra segretaria Elly Schlein al Congresso della CIA, una delle più importanti organizzazioni di agricoltori del nostro Paese, il cui titolo era Salvare l’agricoltura per salvare il futuro.

In questi anni e nel terribile 2023 in........

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