Oggi, ma nel 1990, a Pescopagano di Mondragone, in provincia di Caserta, al bar “Centro”, sicari del clan camorristico La Torre, armati di mitragliette, aprivano il fuoco contro gli stranieri di colore per ripristinare il controllo dello smercio della droga, nel circondario. Nell’azione, che partendo dal ritrovo (nella foto, particolare, la scena dopo la sparatoria) proseguiva sulla strada, venivano uccise cinque persone, quattro immigrati ed un italiano. Altri 7 presenti venivano feriti, tra i quali Francesco Bocchetti, di 14 anni, figlio del gestore del locale, Vincenzo, che, colpito alla spina dorsale, rimarrà paralizzato. Era il tentativo del boss Antonio Bardellino di regolare i conti nell’area tra Castel Volturno e Mondragone. Soprattutto l’eliminazione dei malavitosi “neri”, che con la loro eroina facevano concorrenza alla cocaina della Camorra, era il chiaro messaggio di supremazia dello spaccio. Di mezzo c’era la vecchia faida tra i La Torre e i Casalesi. Le vittime erano: Naj Man Fiugy, iraniano, di 23 anni, Haroub Saidi Ally, Hamdy Salim, Ally Khalifan Khanshi, tanzaniani, e Alfonso Romano, imbianchino, di 34 anni, padre di sei figli. Nel 2009, la Corte di cassazione renderà definitiva la condanna, a 15 anni e 4 mesi di reclusione, per Massimo Gitto, Angelo Gagliardi e Giuseppe Frangoli. Che avevano agito in concorrenza con: Vincenzo De Falco, Ciro De Feo, Ferdinando Brodella, Agnello Sabatino, Augusto La Torre e Tiberio Francesco La Torre.

QOSHE - 24 APRILE - Pablo Dellosa
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24 APRILE

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24.04.2024

Oggi, ma nel 1990, a Pescopagano di Mondragone, in provincia di Caserta, al bar “Centro”, sicari del clan camorristico La Torre, armati di mitragliette, aprivano il fuoco contro gli stranieri di colore per ripristinare il controllo dello smercio della droga, nel circondario. Nell’azione, che partendo dal ritrovo (nella foto, particolare, la scena dopo la........

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