Una giornata da lupi. Temperature invernali. La neve alle porte del paese. Donne pazienti in sala d'attesa. Aspettano il loro turno. Nella mini infermeria ricavata nel grande prefabbricato realizzato dopo la drammatica scia sismica del 2016, il dottor Andrea Stella non si ferma un attimo. Il responsabile della senologia della Lilt di Siena colleziona visite ed ecografie. Al termine della giornata saranno oltre 40. Ad affidarsi alle sue meticolose attenzioni professionali, donne di tutte le età. Ragazze giovanissime che non hanno mai effettuato un esame e signore mature che negli ultimi anni più che alla lotta ai tumori hanno dovuto pensare a vivere alla giornata per colpa di un maledetto terremoto che ha portato morte e distruzione. Terminata la giornata di screening, la stanchezza è notevole, ma la soddisfazione immensa: "Un vero e proprio bagno di solidarietà in un territorio che ha grande bisogno di aiuto e sostegno - spiega Gaia Tancredi, presidente della Lilt di Siena - Sapevamo di trovare una situazione complessa e così è stato. Ma da questa giornata sale fortissimo il nostro messaggio: nella lotta al cancro prevenire è vivere. Visite ed esami sono fondamentali per combattere le neoplasie e dobbiamo cercare di farlo anche quando le situazioni sono difficili come quella che vive ancora il piccolo comune di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, così come tutti gli altri centri colpiti nel 2016".

TRA LE MONTAGNE
Montegallo è un agglomerato di 23 piccole frazioni ai piedi del Monte Vettore (2.478 metri), in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Frazioni perlopiù distrutte e ormai semi abbandonate. Il sisma ha reso impraticabile il 75% delle costruzioni. Molti paesani si sono spostati nei centri vicini oppure sulla costa. Altri vivono ancora nelle Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, le cosiddette casette, costruite per chi ha perso l'abitazione. Nel complesso poco più di 400 anime. La gente da queste parti è orgogliosa e combattiva e non molla di un centimetro. Chi si è dovuto allontanare dai paesi, torna puntuale ogni settimana. Chi è rimasto, lavora senza pause per cercare di tornare alla normalità. Come Sante Capanna, il sindaco della comunità, che con grande coraggio ha scelto di indossare la fascia di primo cittadino e guidare il Comune in quello che deve rappresentare il periodo della rinascita. "Tanto è stato fatto, tanto stiamo facendo. Accogliere la Lilt di Siena è un immenso onore. Sappiamo che la prevenzione è fondamentale nella lotta al tumore e aver dato l'opportunità a tante donne dei nostri paesi di farsi visitare da un professionista di altissimo livello, è una soddisfazione. Un bel segnale".

TRADIZIONE E SOCIALE
L'evento Il sociale nel segno della tradizione è al terzo anno. La rassegna è organizzata da Porta Solestà e Sant'Emidio, sestieri della Quintana di Ascoli. Quest'anno hanno aperto anche ai castelli di Montegallo e Venarotta, che partecipano al corteo della rievocazione storica. Il comune di Ascoli Piceno concede il patrocinio, la Fondazione Carisap i fondi necessari per dar vita agli appuntamenti. La Lilt Siena è il motore fondamentale. Coinvolta per via di rapporti personali e decine di esperienze simili, la Legatumori non si è tirata indietro quando le è stato proposto di dar vita alle iniziative. Nel primo anno si è presentata nel corso di uno splendido convegno, nel secondo la prima giornata di screening tra bandiere e abiti medievali dei sestieri, nel terzo triplo appuntamento: visite ed ecografie all'addome ad Ascoli, visite ed eco al seno nel pieno dell'area terremotata e conferenza di chiusura l'11 maggio a Venarotta, piccolo comune alle porte di Ascoli, quando il professor Sandro Carletti, eccellenza della neurochirurgia, spiegherà quando preoccuparsi del mal di testa. Impegni importanti, sempre all'insegna della solidarietà.

IL CUORE
"Gaia è una grande ricchezza per la città di Siena e non solo. Ormai ad Ascoli la consideriamo di famiglia, così come tutti i professionisti della Lilt. Organizzare iniziative del genere aiuta a guardare la vita da un'altra angolazione e farlo sull'asse Siena- Ascoli, due città tanto distanti, quanto legate da mille particolari, è un vero e proprio vanto". Parole di Attilio Lattanzi, caposestiere di Porta Solestà e componente fondamentale del comitato organizzatore. "Abbiamo proposto alla Lilt di operare in un territorio tanto delicato, nel cratere del sisma 2016, e come risposta abbiamo ricevuto un sì carico di entusiasmo. Sono stati due giorni intensi che hanno consentito di lanciare ancora una volta importanti messaggi: la prevenzione è fondamentale; nel campo del sociale l'unione e la collaborazione sono decisivi. Ancora una volta grazie a Gaia, al direttore Luigi Gualtieri, allo straordinario dottor Andrea Stella, così come al dottor Domenico D'Elia e al professor Sandro Carletti, protagonisti degli altri eventi".
"Un abbraccio a tutta la Lilt", aggiunge Mariangela Gasparrini, caposestiere di Sant'Emidio, studi e primi anni di lavoro a Siena al Monte dei Paschi, una donna che il tumore al seno l'ha dovuto affrontare in una durissima battaglia. "Una struttura d'eccellenza come la Lilt è preziosa, quasi un miracolo. Il sogno è che un giorno ce ne sia una per città, in grado di dare manforte a un sistema pubblico sempre più in affanno. Siamo riusciti a mettere insieme due sestieri, altrettanti castelli, tre comuni, la Fondazione Carisap, l'associazione umbra Abbi cura di te e la Lilt di Siena, un importante numero di professionisti e tanti, tanti cittadini. Non è cosa da tutti i giorni".

AMICIZIA E LEGAMI
La chiesina che troneggia su Balzo, il più importante borgo di Montegallo, è dedicata a San Bernardino da Siena. Un particolare che sembra ben più di una semplice coincidenza. E non è mancata l'emozione quando la presidente Tancredi, accompagnata dal sindaco, ha visitato il tempio in stile romanico costruito quasi 500 anni fa, messo a dura prova dal terremoto, ma ancora maestosamente in piedi. "Attimi che fanno riflettere e aiutano a capire che legami e amicizie non nascono mai a caso. La grande accoglienza che ogni volta ascolani e piceni ci riservano ne è testimone. Continuiamo a lavorare insieme, a stilare progetti sempre più ambiziosi, a sentirci praticamente tutte le settimane. Un rapporto importante che aiuta tutti a crescere, benzina fondamentale per chi sceglie di lavorare nel sociale, di spendersi per gli altri".

IL SINDACO
"Quella notte e tante altre a seguire, il terremoto ha colpito duramente la nostra terra. Ma non ci siamo arresi e lavoriamo per rinascere. Aiuti come quello della Lilt, sono fondamentali. Non solo concretamente, visto che molte donne hanno avuto occasione di un importante controllo sanitario, ma anche spiritualmente, perché ci aiutano a capire che siamo sulla strada giusta e non soli. Siamo pronti a strutturare una collaborazione continuativa con la Lilt di Siena, una vera e propria eccellenza. Grazie a Gaia, Luigi, Andrea e a tutti coloro che hanno reso possibile una iniziativa del genere".

LA TAVERNA DEL SOLE
L'intenso sabato si è concluso nei locali del sestiere di Porta Solestà. Un momento conviviale, una cena caratterizzata da un menù all'insegna della qualità, a cui hanno partecipato oltre cento persone che in rigoroso silenzio hanno ascoltato i consigli di Andrea Stella e Gaia Tancredi sull'importanza della prevenzione, degli esami periodici. Visibilmente emozionato il senologo, stimatissimo non solo per la sua alta professionalità, ma anche per i modi gentili e la disponibilità: "Momenti come questi lasciano sempre il segno positivamente. Mai come stavolta. In un'area che ha grande bisogno della prevenzione, mi hanno colpito l'affetto della gente, la grande accoglienza, la voglia di stare insieme. Una notevole iniezione di entusiasmo e calore umano, aspetti che aiutano a continuare i nostri viaggi personali in un itinerario complesso come quello della salvaguardia della salute".
"Non bisogna mai dimenticare - conclude Gaia Tancredi - che eventi del genere sono possibili grazie alla disponibilità di medici come Andrea Stella. Non è da tutti finire il turno all'ospedale, salire sull'auto, guidare per ore arrivando in piena notte e la giornata dopo eseguire oltre 40 visite all'insegna della solidarietà e dell'infinita disponibilità. Un vero e proprio esempio da seguire".
giuseppe.silvestri@gruppocorriere.it

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Screening al seno nel paese distrutto dal terremoto. Lotta ai tumori e solidarietà

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25.04.2024

Una giornata da lupi. Temperature invernali. La neve alle porte del paese. Donne pazienti in sala d'attesa. Aspettano il loro turno. Nella mini infermeria ricavata nel grande prefabbricato realizzato dopo la drammatica scia sismica del 2016, il dottor Andrea Stella non si ferma un attimo. Il responsabile della senologia della Lilt di Siena colleziona visite ed ecografie. Al termine della giornata saranno oltre 40. Ad affidarsi alle sue meticolose attenzioni professionali, donne di tutte le età. Ragazze giovanissime che non hanno mai effettuato un esame e signore mature che negli ultimi anni più che alla lotta ai tumori hanno dovuto pensare a vivere alla giornata per colpa di un maledetto terremoto che ha portato morte e distruzione. Terminata la giornata di screening, la stanchezza è notevole, ma la soddisfazione immensa: "Un vero e proprio bagno di solidarietà in un territorio che ha grande bisogno di aiuto e sostegno - spiega Gaia Tancredi, presidente della Lilt di Siena - Sapevamo di trovare una situazione complessa e così è stato. Ma da questa giornata sale fortissimo il nostro messaggio: nella lotta al cancro prevenire è vivere. Visite ed esami sono fondamentali per combattere le neoplasie e dobbiamo cercare di farlo anche quando le situazioni sono difficili come quella che vive ancora il piccolo comune di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, così come tutti gli altri centri colpiti nel 2016".

TRA LE MONTAGNE
Montegallo è un agglomerato di 23 piccole frazioni ai piedi del Monte Vettore (2.478 metri), in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. Frazioni perlopiù distrutte e ormai semi abbandonate. Il sisma ha reso impraticabile il 75% delle costruzioni. Molti paesani si sono spostati nei centri vicini oppure sulla costa. Altri vivono ancora nelle Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, le cosiddette casette, costruite per chi ha perso l'abitazione. Nel complesso poco più di 400 anime. La gente da queste parti è orgogliosa e combattiva e non molla di un centimetro. Chi si è dovuto allontanare dai paesi, torna puntuale ogni settimana. Chi è rimasto, lavora senza pause........

© Il Corriere dell'Umbria


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