“Meno tattica e più tecnica e fondamentali per far crescere i giovani”. L'intervista al dirigente ed ex attaccante della Roma

“Sono nato a Nettuno dove, sullo sfondo c’è uno dei mari più cari ai romani. Da ragazzino l’estate giocavo a baseball, lo sport che aveva regalato fama e gloria alla mia città. Ero uno ottimo lanciatore mancino e sembravo predestinato a una carriera luminosa. Un giorno la squadra di Santa Monica in visita a Nettuno, mi vide giocare. Quella sera, quando suonò il campanello della porta di casa mia, erano le dieci e avevamo già finito di cenare. Mio padre, che faceva il muratore e si svegliava alle quattro del mattino di ogni santo giorno, stava per andare a dormire. Il presidente del Nettuno Alberto De Carolis e il suo collega del Santa Monica chiesero a mio padre l’autorizzazione a portarmi in America. Lui ci pensò su una mezzoretta e poi declinò l’offerta: ‘Mio figlio è troppo piccolo e l’America troppo lontana’. Due anni dopo ero un calciatore della Roma, la squadra del mio destino”.

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QOSHE - Il dribbling infinito di Bruno Conti - Antonello Sette
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Il dribbling infinito di Bruno Conti

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03.12.2023

“Meno tattica e più tecnica e fondamentali per far crescere i giovani”. L'intervista al dirigente ed ex attaccante della Roma

“Sono nato a Nettuno dove, sullo sfondo c’è uno dei mari più cari ai romani. Da ragazzino l’estate giocavo a baseball, lo sport che aveva regalato........

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