Il Consiglio dei ministri ha approvato una sanatoria per il bonus edilizio, riducendo l'aliquota del 30 per cento. Giorgetti prevale in parte, ma l'esplosione dei costi pone interrogativi sull'uso delle risorse pubbliche

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dovrebbe pretendere l’approvazione per direttissima di una norma come quella voluta dal nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, che impedisce l’utilizzo del termine “gratuitamente” in qualunque comunicazione istituzionale. Sarebbe forse un contentino solo formale – ma dal grande significato pedagogico – in cambio della sanatoria sul Superbonus, che lo stesso ministro aveva paragonato all’Lsd l’altro giorno in audizione alla Camera. Il Consiglio dei ministri di ieri ha infatti approvato una sorta di sanatoria, fortemente voluta da Forza Italia, per sostituire la tagliola sul Superbonus con un meccanismo più graduale: nessuna deroga o proroga, tranne per i contribuenti a basso reddito che potranno godere del 110 per cento anche se non hanno ancora terminato i lavori. Tutti gli altri dovranno accontentarsi, si fa per dire, dell’aliquota ordinaria del 70 per cento, ma non dovranno restituire i crediti già fruiti per la quota dei lavori effettuata nel 2023. Tutto sommato un compromesso equilibrato, che mostra come questa volta nello scontro tra Giorgetti e il resto del mondo (o del suo governo) l’abbia in gran parte spuntata il ministro dell’Economia.

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I postumi dell’ubriacatura da Superbonus sono fastidiosi, ma Giorgetti fa bene a smettere

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29.12.2023

Il Consiglio dei ministri ha approvato una sanatoria per il bonus edilizio, riducendo l'aliquota del 30 per cento. Giorgetti prevale in parte, ma l'esplosione dei costi pone interrogativi sull'uso delle risorse pubbliche

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dovrebbe pretendere l’approvazione per direttissima di una norma come quella voluta dal nuovo presidente dell’Argentina,........

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