Meno sbrocchi su Whatsapp, più delega ai docenti. Meno processi agli insegnanti, più fiducia ai dirigenti. Meno chiacchiericcio sulla didattica, più responsabilità ai figli

Caro Antonio Scurati, scusa se ci permettiamo, ma sulla scuola italiana non hai capito un tubo. Al ministero dell’Istruzione, a Roma, in Viale Trastevere, gira da giorni un file da brividi, finito da poco anche sulla scrivania del ministro Giuseppe Valditara. E’ un file di tredici pagine. E in ogni pagina è segnato un caso di aggressione al personale scolastico registrato tra settembre e febbraio. Sono storie spaventose. Vale la pena raccontarle. Calabria, da settembre quattro casi. Primo caso, in un istituto comprensivo: due genitori sferrano al docente uno schiaffo e un pugno alla mascella, costringendo il professore a fare i conti con sette giorni di prognosi. Secondo caso, in un istituto superiore: un docente aggredito verbalmente e fisicamente da alcuni alunni, prima in aula e poi nel cortile. Terzo caso, in un altro istituto superiore: il genitore di una studentessa che aggredisce e schiaffeggia il dirigente scolastico in presenza di altre persone a seguito del mancato inserimento della figlia in uno specifico progetto di alternanza scuola-lavoro. Quarto caso, altro istituto comprensivo: un docente, nel tragitto che è solito percorrere con la propria auto per raggiungere il plesso scolastico dove presta servizio, è stato avvicinato da un’auto dentro alla quale viaggiava un parente di un’alunna frequentante il medesimo plesso e, una volta minacciato e insultato, veniva aggredito fisicamente dallo stesso nel luogo considerato. Giorni di prognosi: dieci.

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Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.

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Caro Scurati, la rovina della scuola non sono gli influencer ma i genitori 

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21.02.2024

Meno sbrocchi su Whatsapp, più delega ai docenti. Meno processi agli insegnanti, più fiducia ai dirigenti. Meno chiacchiericcio sulla didattica, più responsabilità ai figli

Caro Antonio Scurati, scusa se ci permettiamo, ma sulla scuola italiana non hai capito un tubo. Al ministero dell’Istruzione, a Roma, in Viale Trastevere, gira da giorni un file da brividi, finito da poco anche sulla scrivania del ministro Giuseppe Valditara. E’ un file di tredici pagine. E in ogni pagina è segnato un caso di aggressione al personale scolastico registrato tra settembre e febbraio.........

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