Il rapporto con gli streamer, gli investimenti in Italia e il rischio di produrre solo ciò che non fa irritare: "C’è una predisposizione e assuefazione al pensiero unico", dice il ministro della Cultura

“Sono liberale, ma possiamo dirlo che c’è un problema?”. E diciamolo. “Il problema è l’assuefazione al pensiero unico”. Ma dove? “Sulle piattaforme”. E quali? “Le piattaforme di streaming”. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è convinto che nel mondo della cinematografia mondiale ci sia un elefante nella stanza che nessuno vuole vedere. L’elefante è lì che si muove di fronte a noi, è lì che produce film, è lì che macina algoritmi ed è lì a mostrarci un guaio culturale che secondo il ministro andrebbe denunciato. Un problema che potremmo provare a sintetizzare così. Le piattaforme di streaming hanno trovato una formula attraverso la quale offrono agli spettatori solo ciò che non faccia irritare. Questo meccanismo ha indotto gli streamer a rischiare meno, a trasformare il conformismo in un dogma narrativo e ad alimentare la bolla perbenista del politicamente corretto. E alimentare quella bolla significa rassegnarsi all’idea che gli unici processi narrativi presentabili siano quelli che si rassegnano all’idea di assecondare un virus pericoloso: quello della limitazione della libertà d’espressione, quello della limitazione della creatività, quello della legittimazione della famosa cancel culture. “Sì”, ci dice Sangiuliano: “C’è un tema di contenuti. Da liberale penso che la libertà di espressione artistica sia un valore sacro e inviolabile. In sede di discussione del regolamento sulla libertà dei media, fra i ministri della Cultura Ue, ho chiesto e ottenuto la convergenza dei colleghi sulle cosiddette opinioni dissenzienti, quelle che divergono dal pensiero dominante. Per questo penso sia opportuno non nascondersi dietro a un dito quando si parla di piattaforme”.

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Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.

QOSHE - Le piattaforme di streaming hanno un problema: l'algoritmo del conformismo. Parla Sangiuliano - Claudio Cerasa
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Le piattaforme di streaming hanno un problema: l'algoritmo del conformismo. Parla Sangiuliano

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15.03.2024

Il rapporto con gli streamer, gli investimenti in Italia e il rischio di produrre solo ciò che non fa irritare: "C’è una predisposizione e assuefazione al pensiero unico", dice il ministro della Cultura

“Sono liberale, ma possiamo dirlo che c’è un problema?”. E diciamolo. “Il problema è l’assuefazione al pensiero unico”. Ma dove? “Sulle piattaforme”. E quali? “Le piattaforme di streaming”. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è convinto che nel mondo della cinematografia mondiale ci sia un elefante nella stanza che nessuno vuole vedere. L’elefante è lì che si muove di fronte a noi, è lì che produce film, è lì che........

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