Appena può, il segretario della Lega si spende per il capo del Cremlino, perché se sei un nemico dell’Europa e degli ingranaggi politicamente corretti delle democrazie liberali, non puoi essere un nemico di Putin. E’ l’algoritmo del salvinismo. Esempi nel tempo

Spasiba, Matteo. Si è speculato molto in questi giorni sulle ragioni che hanno spinto Matteo Salvini a inviare un implicito messaggio di solidarietà a Vladimir Putin, non nel giorno successivo all’attentato a Mosca di venerdì scorso ma nel giorno successivo al suo davvero inaspettato, diciamo così, trionfo elettorale. La frase del leader della Lega è quella che ormai avrete imparato a memoria: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince, sia quando uno le perde”. Le parole di Salvini, nei giorni precedenti all’attentato, hanno fatto discutere per ragioni diverse l’una dall’altra. Hanno fatto discutere perché, in giro per il mondo, i leader che hanno espresso una valutazione sull’esito delle elezioni russe senza aver notato la presenza nelle elezioni russe di una democrazia farlocca, ferita, finta, dove gli oppositori del regime finiscono sottoterra, sono leader poco raccomandabili (il presidente venezuelano, il presidente siriano, il presidente della Corea del Nord, il presidente cinese, oltre a Salvini).

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Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.

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Spasiba, Matteo. L’Europa, Putin e il modello Salvini

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25.03.2024

Appena può, il segretario della Lega si spende per il capo del Cremlino, perché se sei un nemico dell’Europa e degli ingranaggi politicamente corretti delle democrazie liberali, non puoi essere un nemico di Putin. E’ l’algoritmo del salvinismo. Esempi nel tempo

Spasiba, Matteo. Si è speculato molto in questi giorni sulle ragioni che hanno spinto Matteo Salvini a inviare un implicito messaggio di solidarietà a Vladimir Putin, non nel giorno successivo all’attentato a Mosca di venerdì scorso ma nel giorno........

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