Non possiamo continuare a sostenere che in Italia il livello dei salari è fermo da anni e si è perso consistente potere d’acquisto e poi lasciare che l’ultima volta che si è firmato un contratto nazionale dei lavoratori del commercio risalga addirittura al lontano 2015

Manzonianamente questo è un contratto che s’ha da fare. Non possiamo, infatti, continuare a sostenere che in Italia il livello dei salari è fermo da anni su anni e si è perso consistente potere d’acquisto a causa dell’inflazione e poi lasciare che l’ultima volta che si è firmato un contratto nazionale dei lavoratori del commercio risalga addirittura al lontano 2015. Oggi i sindacati di categoria Filcams, Fisacsat e Uiltucs hanno indetto uno sciopero generale e manifestazioni in cinque città d’Italia per tentare di sbloccare la situazione e riaprire il tavolo. Ma non è uno sciopero-spallata, i lavoratori del terziario non sono tute blu abituate agli strappi, la stragrande maggioranza dei punti vendita resterà aperta e invece con tutta probabilità le piazze saranno coronate da successo. Contraddizioni di un sindacato con più organizzazione che consenso.

Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo

QOSHE - Turismo e commercio: perché stavolta lo sciopero è giustificato - Dario Di Vico
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Turismo e commercio: perché stavolta lo sciopero è giustificato

9 3
22.12.2023

Non possiamo continuare a sostenere che in Italia il livello dei salari è fermo da anni e si è perso consistente potere d’acquisto e poi lasciare che l’ultima volta che si è firmato un contratto nazionale dei lavoratori del commercio risalga addirittura al lontano 2015

Manzonianamente questo è un contratto che s’ha........

© Il Foglio


Get it on Google Play