Il neopresidente del Centro per il libro e la lettura: “Ho studiato dai gesuiti e alla Luiss. Mi mettono il fez ma non sono mai stato iscritto a partiti. Sinibaldi? La sua reazione mi ha spiazzato. La priorità è far leggere di più nel Mezzogiorno. Ho nostalgia del clima plurale delle riviste come Linus di OdB”
“I miei libri più cari? Ce ne sono tanti. Dalla Recherche di Proust, alla Vita Nova di Dante e all’Aleph di Borges. Il fantasy lasciamolo perdere…”. Sorride Adriano Monti Buzzetti, nuovo presidente del Cepell, acronimo che sta per Centro per il libro e la lettura, istituto collegato al Ministero della Cultura. Dopo il cannoneggiamento ricevuto negli ultimi giorni dalla “sinistra in abiti editoriali”, Monti Buzzetti col Foglio inizialmente si schermisce: “Sono un giornalista, responsabile della Cultura in un tg nazionale. Il mio incarico, gratuito, è di rappresentanza e si affianca alla figura operativa del direttore, Luciano Lanna. Non mi sono mai né proposto né candidato per nulla. Il ministro mi ha chiesto la disponibilità ed eccomi qui”.
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo