L’occidente è spiazzato dalla tenuta granitica del presidente russo e del suo sistema di potere. E mentre la resistenza ucraina fa i conti con la realtà, per l’Europa l’unica possibilità di sconfiggere i russi è rinunciare a qualcosa

C’è chi affretta i suoi giudizi, come Emmanuel Todd autore del pamphlet “La sconfitta dell’occidente”, ma in certi passaggi aiuta a ragionare. In effetti quel che fa impressione, due anni dopo l’inizio della guerra di invasione in Ucraina da parte della Russia di Putin, è la stabilità russa, la stabilità granitica del regime. C’è stata una collettiva sottovalutazione della forza dei blindati, delle bandiere, delle crociate o guerre culturali, del dissotterramento della storia bugiarda, del nazionalismo popolare, dell’alleanza fra trono e altare, di un sistema di riferimenti e di una rete di complicità intercontinentali che stupisce per la sua irriducibilità dotata della forza degli interessi comuni, della funzione della polizia politica, del dominio sulla strada, sulle carceri, sulla giustizia farsesca nelle mani del potere civile. A Mosca è stata eliminata, perfino dopo una mezza crisi militare con i mercenari della Wagner, ogni forma di opposizione, ogni movimento nell’opinione, ogni dinamica sociale, economica, culturale, e fisicamente cadono nell’oscurità e nel freddo i soggetti simbolici che incarnavano il dissenso. Abbiamo pensato che certe conquiste commerciali, la globalizzazione dei costumi, le vie di transito delle materie prime, il blocco finanziario delle sanzioni, l’autodifesa energetica vittoriosa, gli hamburger e la moda e la tecnologia di largo consumo fossero un’arma formidabile capace di incutere paura a un sistema oligarchico e cleptocratico di sfrontata insolenza verso i russi e il mondo, ma fragile e periclitante. Abbiamo coltivato l’illusione che l’unità dell’occidente euroatlantico fosse un deterrente sufficiente per fermare il pugno di Putin e dell’Fsb. Invece no. Non è stato sufficiente.

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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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A cosa dobbiamo rinunciare per sconfiggere il regime di Vladimir Putin

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24.02.2024

L’occidente è spiazzato dalla tenuta granitica del presidente russo e del suo sistema di potere. E mentre la resistenza ucraina fa i conti con la realtà, per l’Europa l’unica possibilità di sconfiggere i russi è rinunciare a qualcosa

C’è chi affretta i suoi giudizi, come Emmanuel Todd autore del pamphlet “La sconfitta dell’occidente”, ma in certi passaggi aiuta a ragionare. In effetti quel che fa impressione, due anni dopo l’inizio della guerra di invasione in Ucraina da parte della Russia di Putin, è la stabilità russa, la stabilità granitica del regime. C’è stata una collettiva sottovalutazione della forza dei........

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