I tentennamenti del presidente americano Joe Biden su Israele sovvertono la strategia di difesa dell’occidente dal terrorismo

Era già successo con Ronald Reagan, che definì bombasticamente un “olocausto” il bombardamento di Beirut alla caccia dell’Olp da parte di Menachem Begin, e con George W. Bush, che intimava “step back” e “step back now” ad Ariel Sharon quando la Cisgiordania fu oggetto di un repulisti antiterrorista con tanto di ingresso dei carri armati di Tsahal. Israele è un legame storico ineliminabile e insieme un viluppo di decisioni estremamente difficili per la leadership americana, non solo quella democratica. Basta pensare al culmine del dissidio politico e strategico con Barack Obama, quando Benjamin Netanyahu portò addirittura davanti al Congresso, plebiscitato in particolare dai repubblicani alla vigilia dell’irruzione di Trump, la sua opposizione alla decisione della Casa Bianca favorevole al patto con l’Iran sul nucleare. Non è una rissa di strada, ovviamente, e non sono casi isolati. Però le forze responsabili hanno sempre cercato di evitare che il dissenso sul da farsi degenerasse fino al punto di diventare una crisi di legittimazione tra due democrazie. Il Wall Street Journal, che è un organo di opinione autorevolissimo, con una sua storia anche lineare e un suo sistema di consenso che fa centro sul Pentagono, ha suonato la carica contro Joe Biden, imputandogli una posizione flip flop, di cambiamenti continui e irrazionali, approdata al ricatto sulla continuazione della guerra contro Hamas a Rafah per ragioni strumentali interne (i due stati e due popoli a cui Biden pensa, dicono, sono il Michigan e il Nevada, cruciali distretti elettorali in cui le conseguenze di Gaza e Rafah potrebbero provocare uno smottamento a sfavore dei democratici nel prossimo novembre).

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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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A Gaza si decide la sorte del mondo

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20.03.2024

I tentennamenti del presidente americano Joe Biden su Israele sovvertono la strategia di difesa dell’occidente dal terrorismo

Era già successo con Ronald Reagan, che definì bombasticamente un “olocausto” il bombardamento di Beirut alla caccia dell’Olp da parte di Menachem Begin, e con George W. Bush, che intimava “step back” e “step back now” ad Ariel Sharon quando la Cisgiordania fu oggetto di un repulisti antiterrorista con tanto di ingresso dei carri armati di Tsahal. Israele è un legame storico ineliminabile e insieme un viluppo di decisioni estremamente difficili per la leadership........

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