Da settimane si evoca il fantasma impossibile della resa e dell’implosione di coloro che furono vittime del pogrom del 7 ottobre 2023, di coloro che combattono per sradicare l’organizzazione nemica. E ora chi ha disumanizzato i kibbutz si trova a essere giudice della disumanizzazione di Tsahal

Da settimane poteri degnissimi, e spesso anche alleati di Israele nell’arco di paesi e popoli democratici dell’occidente, ripetono che Tsahal deve moderarsi, che una tregua umanitaria o un cessate il fuoco, forse temporaneo forse definitivo, sono all’orizzonte del necessario e dell’urgente, che le evidenti tragiche sofferenze della popolazione civile della Striscia di Gaza sono un incubo e possono diventare perfino, nella coscienza degli amici e dei nemici di Israele, un incubo genocida; da settimane si evoca in varia forma, sia la caduta del governo di Gerusalemme troppo a destra sia nuove elezioni sia la crisi del sionismo sia la degenerazione della democrazia israeliana, si evoca il fantasma impossibile della resa e dell’implosione di coloro che furono vittime del pogrom del 7 ottobre 2023, di coloro che combattono per sradicare l’organizzazione nemica. Una delle organizzazioni terroristiche non statuali ben collegata a un asse di resistenza che comprende stati potenti e alleanze insidiose, con entità prenucleari, anche. La resa di Tsahal sì, ma non si riesce non dico a imporre come tema dominante ma neanche a proporre come tema dirimente la semplicità che è difficile a farsi, la resa di Hamas, la consegna degli ostaggi rimasti vivi nelle mani delle loro famiglie, l’esilio o la consegna senza condizioni dei capi che ordinarono l’eccidio del 7 ottobre. Un fenomeno che si può ben definire sconcertante. Capisco che suoni pura retorica imporre ai ratti che hanno diffuso la peste della guerra di uscire dai tombini, e che sia retoricamente più efficace fermare, per i suoi costi velenosi, la derattizzazione forzata.

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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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Agitare il fantasma impossibile della resa di Tsahal è un trucco per legittimare Hamas

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02.03.2024

Da settimane si evoca il fantasma impossibile della resa e dell’implosione di coloro che furono vittime del pogrom del 7 ottobre 2023, di coloro che combattono per sradicare l’organizzazione nemica. E ora chi ha disumanizzato i kibbutz si trova a essere giudice della disumanizzazione di Tsahal

Da settimane poteri degnissimi, e spesso anche alleati di Israele nell’arco di paesi e popoli democratici dell’occidente, ripetono che Tsahal deve moderarsi, che una tregua umanitaria o un cessate il fuoco, forse temporaneo forse definitivo, sono all’orizzonte del necessario e dell’urgente, che le evidenti tragiche sofferenze........

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