La premier & co? Più mainstream che populisti. Dopo l’Economist, pure il Nyt smentisce la retorica liberal italiana
Dopo l’Economist, che alla luce dei fatti ha definito “esagerati” i timori dei liberal italiani per il governo di centrodestra guidato da Meloni in questo ultimo anno e mezzo, ecco la nota politica impeccabile del New York Times, a firma di Jason Horowitz, capo dell’ufficio romano. Detto in poche righe, che basteranno ai lettori del Foglio abituati alle nostre incursioni malignette nel mondo meloniano ma anche a commenti fair o semplicemente realistici e controtendenza di questi mesi, il Nyt scrive quel che nell’establishment italiano di centrosinistra si sa ma non si dice: il governo italiano è stabile, non si fonda su un’ideologia antieuropeista, al contrario la sua leader media con efficacia il rapporto politico e istituzionale di Bruxelles con le tendenze ostili di una generale opinione euroscettica delle destre populiste (Orbán, i polacchi ora all’opposizione, la destra lepenista in via di riallineamento parziale, altri movimenti sparsi che hanno subito sconfitte elettorali per loro istruttive sia pure in un quadro di spostamento a destra dell’asse politico europeo).
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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.