Chi glielo dice agli amici liberali che perfino quel testone di Calenda si è reso conto della necessità di allearsi con i grillini? Per fare cosa, ancora non si sa. Ma in politica ai fatti bisogna portare rispetto, è uno sprone a produrne al posto delle chiacchiere

Todde. La Todde non si può dire. Dunque Todde. Un mistero. Come sempre quando si tratti dei grillini. Non li ho mai visti arrivare. Ancora adesso in certo senso penso non siano mai nemmeno partiti. Eppure mi hanno superato di slancio senza fare alcuna fatica. Sono l’unico a riconoscerlo, loro non sono cibo digeribile per l’establishment, a me tutto è permesso per via dell’amicizia, tutto mi è perdonato, ma quante rampogne. Nemmeno per me, in verità, ci sarebbe piena digeribilità di quella sostanza cosiddetta antipolitica. Quando il loro leader Giuseppi in un comizio citò il mio lusinghiero catalogo di realizzazioni di quel gruppetto di avventizi, non fossi uno svergognato naturale, rotto a ben altre bizzarrie, avrei provato vergogna. Invece avevo azzeccato mozartianamente l’elenco leporelliano delle loro conquiste: questi hanno fatto giusto o sbagliato il Reddito di cittadinanza, senza scassare i conti dello stato con il prodigiosamente vacuo e orrendo Conte uno, questi hanno contestato la Tav in Val di Susa con gli argomenti turpi e geniali di Marco Ponti, e arriverà il ponte prima del treno ostacolato da Ponti, questi hanno messo le mani nelle mie tasche con i vitalizi, roba giacobina ingiusta e ribalda ma di gran sollievo e formidabile per la voce pubblica, questi hanno ridotto il numero dei parlamentari che tutti dicono che non funziona, ma non si vede bene il disfunzionamento, mentre si sa che lo hanno fatto con due diverse e opposte maggioranze, un miracolo, questi hanno chiuso l’Italia appena in tempo, e se il Conte due arrivava in ritardo alle conferenze stampa sempre meglio del mio amato Boris che si faceva birrette illegali citando Omero in greco antico a memoria, questi hanno fatto scomparire impresari idraulici muratori operai e padroni di casa per dare una frustata liberale e ecologica, altro che Milei, all’economia, e ora promuoveranno la civiltà nuragica al 350 per cento, e in Europa i miliardi son già mille e tré.

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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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Il catalogo Todde. Senza i figli di Conte non si va da nessuna parte. (Ma assieme, dove si va?)

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28.02.2024

Chi glielo dice agli amici liberali che perfino quel testone di Calenda si è reso conto della necessità di allearsi con i grillini? Per fare cosa, ancora non si sa. Ma in politica ai fatti bisogna portare rispetto, è uno sprone a produrne al posto delle chiacchiere

Todde. La Todde non si può dire. Dunque Todde. Un mistero. Come sempre quando si tratti dei grillini. Non li ho mai visti arrivare. Ancora adesso in certo senso penso non siano mai nemmeno partiti. Eppure mi hanno superato di slancio senza fare alcuna fatica. Sono l’unico a riconoscerlo, loro non sono cibo digeribile per l’establishment, a me tutto è permesso per via dell’amicizia, tutto mi è perdonato, ma quante........

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