Così Netanyahu e Tsahal sono diventati il capro espiatorio dell’opinione pubblica internazionale e degli establishment umanitari. Hamas esulta. Un brutto segno

E’ successo il peggio nella forma proverbiale: tanto tuonò che piovve. Mentre il terrore jihadista induce o obbliga Putin, con sua soddisfazione ormai paranoica, a rovesciare la clamorosa insicurezza interna in una ripresa furiosa e vendicativa della guerra all’Ucraina, sfiorando interessi ormai vitali della stessa Nato, sull’altro fronte la guerra contro i jihadisti di Hamas entra in un clamoroso stallo politico e militare con il voto di astensione americano, nel Consiglio di sicurezza Onu, sulla tregua del Ramadan, senza la condizione del rilascio degli ostaggi, un gesto umanitario che provoca la fredda ritorsione di Netanyahu indebolito e un’acre divisione tra alleati e partner storici. Putin non ha opinione pubblica e parlamenti con cui fare i conti, la guerra è guerra anche se per un tempo fu chiamata operazione speciale, Biden e Netanyahu sì. Il primo deve destreggiarsi tra le diverse fronde del partito democratico e dello stesso establishment della diaspora ebraica americana, questa volta strategicamente divisi sull’appoggio incondizionato a Israele nell’impresa anti Hamas a Gaza, e fronteggiare l’assalto ultrademagogico trumpiano; il secondo è al centro di una guerra politica per il potere che comincia a liberarsi di ogni scrupolo di unità nazionale, un tutti contro tutti e un si salvi chi può al quinto mese dell’autodifesa in terra palestinese. Visto da Teheran, da Mosca, da Pechino, dalla Beirut degli Hizbollah, dalla Siria, dallo Yemen e dal bunker in cui si nasconde il capo di Hamas, Sinwar, il momento ha la sua magia. Visto da Gerusalemme, da Bruxelles, Parigi, Berlino, Londra e Washington, per non parlare degli stati europei dell’est, il momento è proprio tosto.

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"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.

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L'assedio contro Israele: l’Onu vota il cessate il fuoco a Gaza, Biden non si oppone

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25.03.2024

Così Netanyahu e Tsahal sono diventati il capro espiatorio dell’opinione pubblica internazionale e degli establishment umanitari. Hamas esulta. Un brutto segno

E’ successo il peggio nella forma proverbiale: tanto tuonò che piovve. Mentre il terrore jihadista induce o obbliga Putin, con sua soddisfazione ormai paranoica, a rovesciare la clamorosa insicurezza interna in una ripresa furiosa e vendicativa della guerra all’Ucraina, sfiorando interessi ormai vitali della stessa Nato, sull’altro fronte la guerra contro i jihadisti di Hamas entra in un clamoroso stallo politico e militare con il voto di........

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