La premier disegna un quadro fosco in cui c'è solo la parte in cui l’IA si sostituisce a lavori umani e non c’è nulla sugli effetti positivi. Non serve aver paura, ma governare la tecnologia

Se il presidente dell’ordine dei giornalisti, con tutto quel tono anti bavaglio che c’era in sala, ti alza un assist in apertura di conferenza stampa non te lo fai sfuggire. Giorgia Meloni non ha sprecato l’occasione per una convergenza programmatica con Carlo Bartoli sulla gestione regolatoria e politica dell’intelligenza artificiale. Lo spunto di Bartoli, veloce come richiesto dalla situazione, non era tutto in negativo. “L’Italia – ha detto – deve scegliere se accettare di essere tagliata fuori dal grande mercato internazionale della cultura e dell’informazione o cercare di riguadagnare un ruolo in quell’ambito, nel quale si produrrà una fetta rilevante della ricchezza planetaria”. E poi ragionevoli richieste di collaborazione tra istituzioni, giornalisti, editori, l’impegno verso l’autoregolamentazione e la trasparenza, perché i lettori sappiano in anticipo se i contenuti proposti sono stati generati interamente da sistemi di intelligenza artificiale. Di fronte al tono aperturista di Bartoli, che pure era parte in causa, come rappresentante di una professione messa sotto pressione dall’IA, Meloni ha reagito con un apparente eccesso di zelo prudenziale, seguendo la linea costantemente adottata dal governo su innovazione e digitalizzazione. “L’intelletto rischia di essere sostituito – ha detto il presidente del Consiglio – l’impatto dell’intelligenza artificiale riguarda anche lavori di alto profilo, rischiamo un effetto devastante in cui vedremo sempre meno persone necessarie. Non so dire se siamo ancora in tempo”.

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QOSHE - Lo zelo prudenziale di Meloni sull'intelligenza artificiale - Giuseppe De Filippi
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Lo zelo prudenziale di Meloni sull'intelligenza artificiale

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05.01.2024

La premier disegna un quadro fosco in cui c'è solo la parte in cui l’IA si sostituisce a lavori umani e non c’è nulla sugli effetti positivi. Non serve aver paura, ma governare la tecnologia

Se il presidente dell’ordine dei giornalisti, con tutto quel tono anti bavaglio che c’era in sala, ti alza un assist in apertura di conferenza stampa non te lo fai sfuggire. Giorgia Meloni non ha sprecato l’occasione per una convergenza programmatica con Carlo Bartoli........

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