La guerra alla “carne sintetica” e il sovranismo agro-alimentare: un’organizzazione in simbiosi con il ministero dell’Agricoltura. Di più: che detta la linea, fa nomine, comunica e mobilita. Anatomia del soft power di Coldiretti
Nella serie distopica Black Mirror c’è un episodio in cui, per ottenere la liberazione della principessa del Regno Unito, il primo ministro britannico è costretto dai rapitori ad avere un rapporto sessuale con un maiale in diretta televisiva. E’ il potere del ricatto. Nella realtà politica italiana, nel 2013, è accaduto che la ministra dell’Agricoltura del governo Letta, Nunzia De Girolamo, si sia presentata in divisa gialla al Brennero per fermare i camion e controllare i prosciutti. E’ il potere della Coldiretti. Nel primo caso, quello della fiction, il politico fa di tutto per evitare un’umiliazione del genere. Nel secondo caso, quello del reality, si presta volontariamente e con il sorriso a favor di telecamera.
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Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali