Meloni l’aveva scelto per risolvere i problemi in silenzio, ma lui li ha creati parlando. Tante interviste e decreti per riempire i giornali, mentre le multinazionali vanno via. Doveva essere il ministro delle Imprese, è solo il ministro della Rassegna stampa

Quando Giorgia Meloni ha composto il suo governo ha scelto, per le caselle che spettavano al suo partito, di nominare ministro chi aveva esperienza di governo (Crosetto, Fitto, Musumeci, Roccella) e di mettere in posti di sottogoverno i più giovani (Bignami, Delmastro, Gemmato, Montaruli). Da un lato la “generazione Atreju” avrebbe avuto il tempo di maturare, dall’altro la vecchia guardia avrebbe dato maggiori garanzie. Uno dei piloni della prima linea di Meloni era Adolfo Urso, messo nel delicato ministero delle Imprese anche perché, nei governi Berlusconi, è stato due volte a Palazzo Piacentini in veste di viceministro allo Sviluppo economico con delega al commercio estero: al Mise serviva una personalità che, avendo già frequentato i palazzi del potere, aveva sia la conoscenza dei dossier sia la capacità di affrontarli. Urso, che nella scorsa legislatura è stato presidente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, sembrava il profilo più adatto: un tipo che, con discrezione, risolve i problemi anziché crearli. E invece, è andata tutta al contrario.

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Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali

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Lo chiamavano Adolfo Urss. Storia di un guaio per l’Italia

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19.02.2024

Meloni l’aveva scelto per risolvere i problemi in silenzio, ma lui li ha creati parlando. Tante interviste e decreti per riempire i giornali, mentre le multinazionali vanno via. Doveva essere il ministro delle Imprese, è solo il ministro della Rassegna stampa

Quando Giorgia Meloni ha composto il suo governo ha scelto, per le caselle che spettavano al suo partito, di nominare ministro chi aveva esperienza di governo (Crosetto, Fitto, Musumeci, Roccella) e........

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