Sono cambiate le modalità di produzione e fruizione delle serie tv e ora, mentre la golden age televisiva appare sempre più un'epoca lontana, si recuperano modelli di business obsoleti che si pensavano ormai superati

Puniti. Per aver parlato troppo di golden age televisiva. Che c’è stata, eccome. Se non vi piacevano “I Soprano” (il mafioso che va dalla strizzacervelli, perché si sente abbandonato dalla anatre che sguazzavano nella piscina di casa) c’era “The Wire” (il microfono nascosto, con il filo, per estorcere confessioni). C’era perfino “Six Feet Under”: la famiglia scombinata, ma impeccabile sul lavoro, che gestiva le onoranze funebri Fisher. La golden age c’è stata, e pure la Peak tv. Quando abbiamo capito che la televisione, una tempo scarsa, era diventata troppa per poterla seguire. E anche troppa per poterla fare bene. La prima volta che si aprirono le barriere d’entrata, soprattutto grazie alla Hbo che trasmetteva via cavo e aveva come slogan “It’s not Tv, it’s Hbo” arrivò gente come David Chase e Alan Ball (lo sceneggiatore premio Oscar per “American Beauty”). Prima, passare dal cinema alla tv voleva dire “fine della carriera”. Ora invece Steven Spielberg e Tom Hanks univano le forze per il dramma bellico “Band of Brothers”. Gli sceneggiatori, non più costretti dalle regole della tv generalista, erano più bravi e sofisticati. Messi sotto esame dal pilot, la puntata campione senza la quale neanche le tv via cavo spendevano soldi. Se piaceva, e veniva ordinata la stagione, c’erano gli indici di ascolto e di gradimento dopo ogni episodio a segnarne il destino. Dice David Chase, in un articolo dell’Economist intitolato “Una golden age televisiva sta perdendo il suo splendore”: “Nella tv generalista, il pubblico sa sempre cosa i personaggi stanno pensando. Io volevo che i miei personaggi dicessero bugie”. E così fu, con “I Soprano” che genialmente faceva cozzare l’omertà mafiosa con la regola “dire tutto, ma proprio tutto quel che passa per la testa”.

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QOSHE - Addio stagione d'oro delle grandi serie. Torna la tv da cui siamo fuggiti - Mariarosa Mancuso
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Addio stagione d'oro delle grandi serie. Torna la tv da cui siamo fuggiti

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12.11.2023

Sono cambiate le modalità di produzione e fruizione delle serie tv e ora, mentre la golden age televisiva appare sempre più un'epoca lontana, si recuperano modelli di business obsoleti che si pensavano ormai superati

Puniti. Per aver parlato troppo di golden age televisiva. Che c’è stata, eccome. Se non vi piacevano “I Soprano” (il mafioso che va dalla strizzacervelli, perché si sente abbandonato dalla anatre che sguazzavano nella piscina di casa) c’era “The Wire” (il microfono nascosto, con il filo, per estorcere confessioni).........

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