Tra i film in lizza c’è chi riesce a raccontare le nostre ipocrisie e chi invece ci riesce meno. La cosa che li accomuna è il successo cinematografico guadagnato nelle sale. Il nostro preferito? "American fiction"

"Carina, ma fa venire i brividi". Ai Golden Globe del 2015, Tina Fey e Amy Poehler scherzavano su Emma Stone che faceva il tifo per “Birdman” di Alejandro González Inárritu. Ha gli occhi smisurati, la ragazza, e anche una bocca da fumetto, grande abbastanza per ingoiare le rivali, oltre alle malelingue. Quest’anno è in prima fila per l’Oscar come migliore attrice, nel film “Povere creature” di Yorgos Lanthimos. Potrebbe sottrarle la statuetta (a nostro insindacabile giudizio) solo Sandra Hüller, bravissima in due film carichi di candidature: “Anatomia di una caduta”, diretto da Justine Triet, e “La zona di interesse”, diretto da Jonathan Glazer. Staccate – entriamo nell’antipatica “zona sofferenza” – la nativa americana Lily Gladstone in “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese (si lascia avvelenare per amore di Leonardo DiCaprio, che qui ahimè fa solo smorfie imitando De Niro che fa le sue), e pure Carey Mulligan in “Maestro”, moglie di Leonard Bernstein che la tradisce con i giovanotti (dopo aver ripetuto che “va bene così, è un matrimonio felicissimo”, inizia la malattia, pallore e foulard in testa). Più staccata ancora, tra le colpevoli di esibizionismo, Annette Bening con “Nyad”: la scommessa di Diana Nyad che a 60 anni decise di ritentare l’impresa fallita 30 anni prima. Nuotare da Cuba alla Florida, 177 km senza una gabbia anti-squalo. L’attrice ne ha ricavato uno stile di vita, oltre che di nuoto: con disciplina si allena tutti i giorni. Per carità, c’è pure un pubblico per i film motivazionali, noi abbiamo avuto il più banale “Dieci minuti” di Maria Sole Tognazzi: fare ogni giorno per dieci minuti qualcosa di nuovo, l’Oceano verrà. Personaggio realmente esistito, grande impresa, recitazione contraria agli insegnamenti di Laurence Olivier – quando gli dissero che De Niro non si era lavato per una settimana, dovendo fare il barbone, domandò: Non sarebbe più facile recitare? Tutta roba che agli Oscar di solito paga.

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QOSHE - La notte degli Oscar 2024: tutti i candidati, le pellicole e i possibili vincitori - Mariarosa Mancuso
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La notte degli Oscar 2024: tutti i candidati, le pellicole e i possibili vincitori

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10.03.2024

Tra i film in lizza c’è chi riesce a raccontare le nostre ipocrisie e chi invece ci riesce meno. La cosa che li accomuna è il successo cinematografico guadagnato nelle sale. Il nostro preferito? "American fiction"

"Carina, ma fa venire i brividi". Ai Golden Globe del 2015, Tina Fey e Amy Poehler scherzavano su Emma Stone che faceva il tifo per “Birdman” di Alejandro González Inárritu. Ha gli occhi smisurati, la ragazza, e anche una bocca da fumetto, grande abbastanza per ingoiare le rivali, oltre alle malelingue. Quest’anno è in prima fila per l’Oscar come migliore........

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