Le sconfitte e i grandi trionfi del realista che leggeva il “Faust”. Un grande amico della Cina, a patto che “non s’allargasse troppo”

Nel 1976, a Nobel per la Pace acquisito e a presidenza Nixon finita non nella gloria, a Kissinger fu chiesto di valutare i propri successi come statista. “Ho cercato di avere dei princìpi definiti chiari imperativi”, rispose. “Non c’è dubbio che Kissinger sia entrato alla Casa Bianca con una tale idea in testa, visto che aveva impiegato vent’anni a idearli e definirli”, dirà molto più tardi Niall Ferguson. Robert Kaplan l’ha definito l’erede – probabilmente l’unico – di Otto von Bismarck, l’unificatore della Germania nell’Ottocento e il politico spregiudicato che muoveva le alleanze in Europa come fossero le tessere di un domino, calcolando quando conveniva fare guerra e quando era più opportuno (e più utile al Reich) tendere la mano in segno di pace. Kissinger è stato un perfetto seguace della Realpolitik, anche se ha sempre rifiutato tale definizione, perché la sua azione è stata determinata dal fine di evitare la guerra attraverso un equilibrio di potere favorevole.

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Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.

QOSHE - Kissinger è il padre dell'America first, quella vera - Matteo Matzuzzi
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Kissinger è il padre dell'America first, quella vera

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01.12.2023

Le sconfitte e i grandi trionfi del realista che leggeva il “Faust”. Un grande amico della Cina, a patto che “non s’allargasse troppo”

Nel 1976, a Nobel per la Pace acquisito e a presidenza Nixon finita non nella gloria, a Kissinger fu chiesto di valutare i propri successi come statista. “Ho cercato di avere dei princìpi definiti chiari imperativi”, rispose. “Non c’è dubbio che........

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