La forte spaccatura tra l'Anpi, il Pd lombardo e il direttore del museo della Brigata ebraica sui messaggi che saranno portati nella manifestazione per la festa della Liberazione rischia di trasformarsi in una messa sotto accusa di Israele

Per il meteo c’è ancora tempo, si può sempre sperare nella tradizionale soleggiata scampagnata primaverile, con la birra fresca e le bandiere palestinesi e allietata dai soliti slogan dei centri sociali contro la Brigata ebraica, ma il cambiamento climatico del 25 aprile milanese è già oggi evidente e sarebbe puro negazionismo (non climatico) non vederlo. Un mese fa il presidente della sezione milanese dell’Anpi, Roberto Cenati, si era dimesso in profondo disaccordo con le posizioni sulla guerra nella Striscia e con l’uso fatto dall’associazione nazionale del termine “genocidio” per bollare le azioni militari di Israele a Gaza contro: “Un uso improprio”, disse, ma le dimissioni erano la punta di un iceberg più profondo. Qualche settimana fa il consigliere comunale del Pd Daniele Nahum, esponente di spicco della comunità ebraica cittadina, ha lasciato il partito in dissenso con la linea ritenuta troppo filo palestinese del suo gruppo e della sinistra milanese (il Consiglio comunale non aveva saputo approvare una vera mozione di condanna del 7 ottobre, né stigmatizzare gli slogan antisemiti di certe manifestazioni “free Palestine”).

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"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"

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"Cessate le ambiguità su Israele". È questo lo slogan giusto del 25 aprile

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07.04.2024

La forte spaccatura tra l'Anpi, il Pd lombardo e il direttore del museo della Brigata ebraica sui messaggi che saranno portati nella manifestazione per la festa della Liberazione rischia di trasformarsi in una messa sotto accusa di Israele

Per il meteo c’è ancora tempo, si può sempre sperare nella tradizionale soleggiata scampagnata primaverile, con la birra fresca e le bandiere palestinesi e allietata dai soliti slogan dei centri sociali contro la Brigata ebraica, ma il cambiamento climatico del 25 aprile milanese è già oggi evidente e sarebbe puro negazionismo (non climatico) non vederlo. Un mese fa il presidente della sezione........

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