Scaramucce tra il procuratore Viola e il sindaco del capoluogo lombardo. È la fine di un "patto" o la crisi di un modello? Nel frattempo, la città osserva

Come ai vecchi tempi delle guerre tra politica e procure. Anche se le tragedie, si sa, quando si ripetono lo fanno in modo diverso. La procura di Milano guidata da quasi due anni da Marcello Viola (“una nomina molto opportuna, che consentirà alla procura di ripartire e di ritrovare serenità”, dissero i suoi colleghi di corrente di Magistratura indipendente) ha chiuso le indagini per “plurime violazioni della legge statale in materia edilizia e urbanistica” in merito a una ristrutturazione (l’accusa è che invece sia una nuova costruzione) di due torri nella periferia di Crescenzago, rinviando a giudizio i costruttori ma anche alcuni funzionari del comune. D’altra parte il sindaco Beppe Sala, dopo aver mandato a parlamentare da Viola il suo assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, ha dichiarato che il comune attiverà una sorta di scudo di protezione legale per i suoi dipendenti che finissero nell’occhio dei pm. In 140 del settore urbanistico, infatti, hanno chiesto il trasferimento per non rischiare guai. “Non avrei mai immaginato di arrivare a una situazione in cui 140 funzionari e dirigenti mi scrivono per chiedermi di cambiare lavoro. La serenità proprio no, non sono per niente sereno, sono preoccupatissimo”, ha detto Sala rimarcando che, se non si agisce con buonsenso, ci sono almeno “150 procedimenti che possono essere interessati dall’intervento della procura”. Come dire una città che rischia la paralisi. La faccenda sembra tecnica, da un lato il comune rivendica che i permessi per costruire sono sempre consentiti nel rispetto delle leggi e delle regole del Pgt milanese. Dall’altra la procura spiega invece di agire in base a denunce e segnalazioni di possibili reati, e dunque in base all’obbligatorietà dell’azione penale. Anche se, ribattono in comune, si tratterebbe al massimo di aspetti amministrativi e non penali. Era dai tempi bui di Mani pulite che Milano non rischiava il blocco per mano giudiziaria. Quale che siano gli sviluppi e le opposte ragioni, la tensione in città è palpabile.

Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo

"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"

QOSHE - Cosa sta succedendo tra la procura di Milano e l'urbanistica di Beppe Sala?  - Maurizio Crippa
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Cosa sta succedendo tra la procura di Milano e l'urbanistica di Beppe Sala? 

5 0
07.02.2024

Scaramucce tra il procuratore Viola e il sindaco del capoluogo lombardo. È la fine di un "patto" o la crisi di un modello? Nel frattempo, la città osserva

Come ai vecchi tempi delle guerre tra politica e procure. Anche se le tragedie, si sa, quando si ripetono lo fanno in modo diverso. La procura di Milano guidata da quasi due anni da Marcello Viola (“una nomina molto opportuna, che consentirà alla procura di ripartire e di ritrovare serenità”, dissero i suoi colleghi di corrente di Magistratura indipendente) ha chiuso le indagini per “plurime violazioni della legge statale in materia edilizia e urbanistica” in merito a una ristrutturazione (l’accusa è che invece sia una nuova costruzione) di due torri nella periferia di Crescenzago, rinviando a giudizio i costruttori ma anche alcuni funzionari del comune.........

© Il Foglio


Get it on Google Play