Esce in questi giorni dal Mulino un saggio di Giovanni Fiandaca, insigne studioso di diritto penale, dal titolo "Punizione" (184 pp., 14 euro), che permette anche ai non specialisti di chiarirsi le idee su argomenti cruciali del vivere civile. Un saggio quantomai attuale

La battuta di Francesco, “chi sono io per giudicare?”, in fondo ha avuto successo perché, a un livello popolare, individua un dubbio che da tempo attanaglia anche i piani alti della cultura, filosofia e diritto, e del potere costituito: chi può giudicare, e di conseguenza stabilire una punizione, una pena, per chi trasgredisce una norma? E quale norma, e quale pena? Il concetto di “punizione” è connaturato alla storia delle civiltà, ma la riflessione su cosa sia, a cosa serva, fa parte dei grandi dubbi del nostro tempo. Segnato appunto da “una progressiva delegittimazione dei tipi tradizionali di pena”. Allo stesso tempo, però, a livello sociale e politico l’idea del punire in modo “retributivo” o anche puramente “afflittivo” è tornata potente. Il populismo penale è una tremenda “passione contemporanea”. Martha Nussbaum ha scritto: “Pensiamo che infliggere dolore nel presente aggiusti il passato”. Anche in questo, il nostro presente è bipolare.

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"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"

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Delle pene e del loro scopo. Idee per non cadere nel populismo giudiziario

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11.02.2024

Esce in questi giorni dal Mulino un saggio di Giovanni Fiandaca, insigne studioso di diritto penale, dal titolo "Punizione" (184 pp., 14 euro), che permette anche ai non specialisti di chiarirsi le idee su argomenti cruciali del vivere civile. Un saggio quantomai attuale

La battuta di Francesco, “chi sono io per giudicare?”, in fondo ha avuto successo perché, a un livello popolare, individua un dubbio che da tempo attanaglia anche i piani alti della cultura, filosofia e diritto, e del potere costituito: chi può giudicare, e di conseguenza stabilire una punizione, una pena, per chi trasgredisce una........

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