La storia del ricco laico di Monza che 850 creò una struttura per curare poveri e malati, alla base della moderna e libera sanità del mondo di oggi

"Ut curam infirmorum habent", "perché abbiano cura degli infermi". Che nel latino medieval-lombardo che già anelava a farsi lingua nuova per una società nuova non erano più soltanto i “malati”, ma anche i poveri, gli affamati, i senza casa. Tutti quelli che oggi, anziché infermi, chiameremmo “fragili”. Fu esattamente 850 anni fa, fu esattamente il 19 di febbraio del 1174, che un uomo di quarant’anni, energico e non di bassa statura per quell’epoca, non di classe nobile ma di famiglia benestante – erano artigiani, tintori della lana e di pannilani – convocò i consoli del comune di Modoetia, l’arciprete Oberto, massimo rappresentante in città del vescovo di Milano, e i canonici del duomo di San Giovanni Battista. E mise sotto il loro naso una pergamena da firmare, una “Conventio”, un atto notarile, una stipula con cui otteneva che l’opera pia da lui iniziata e a cui aveva deciso di dedicare tutta la vita, nonché tutte le sostanze ereditate dal padre, cioè l’hospitale pauperum che sorgeva dove prima c’era la tintoria, sulla riva sinistra del Lambro, diventasse un’istituzione civica capace di avere continuità e mezzi nel tempo. E in piena libertà.

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"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"

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Gerardo dei Tintori, il santo che fece l'ospedale

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26.02.2024

La storia del ricco laico di Monza che 850 creò una struttura per curare poveri e malati, alla base della moderna e libera sanità del mondo di oggi

"Ut curam infirmorum habent", "perché abbiano cura degli infermi". Che nel latino medieval-lombardo che già anelava a farsi lingua nuova per una società nuova non erano più soltanto i “malati”, ma anche i poveri, gli affamati, i senza casa. Tutti quelli che oggi, anziché infermi, chiameremmo “fragili”. Fu esattamente 850 anni fa, fu esattamente il 19 di febbraio del 1174, che un uomo di quarant’anni, energico e non di bassa statura per quell’epoca, non di........

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