E' un ex marito, ex di Fidesz e chiama in piazza gli ungheresi. Non ha un partito, cerca vendetta e ci ricorda qualcuno

Come si fa a parlare male di Viktor Orbán quando, in Ungheria, Viktor Orbán è tutto, è ovunque? Come si fa a far capire agli ungheresi a che livello il loro primo ministro ha messo un clan a reggere il paese? Come si fa a denunciare la corruzione, il familismo e anche la crisi economica? La risposta la sta suggerendo Péter Magyar, il rampollo ribelle che parla l’orbaniano, la lingua del potere in Ungheria. Che conosce ogni scheletro nell’armadio del premier e del suo partito e li sta tirando fuori uno a uno. Li sventola davanti agli ungheresi, li urla durante le manifestazioni. Ha conoscenze ottime e determinazione vorace. Per Orbán, Magyar è il traditore. Proviene da due importanti casate giuridiche ungheresi. Uno dei suoi nonni era Pál Eross, che negli anni Settanta era il Santi Licheri ungherese, accendevi la tv e c’era lui a dirimere le cause. L’altro nonno era Ferenc Mádl, professore di diritto all’Università di Budapest, esponente del Forum per la democrazia e poi presidente della Repubblica. Sua madre è un magistrato importante: era scolpito nel corredo genetico che Péter prima o poi avrebbe scritto almeno un paragrafo della storia dell’Ungheria. Bisogna ricostruire con ordine la vicenda che ha portato il giurista e diplomatico Magyar a sfidare il suo stesso mondo e si scopre che dietro si cela una costante della politica ungherese: il privato è un fattore politico. Magyar è l’ex marito dell’ex ministra della Giustizia, Judith Varga, la coppia d’oro dell’orbanismo, il nido tradizionale ostentato dal premier come modello da seguire e specchio della funzionale famiglia ungherese tipo. Dentro casa Magyar-Varga, le cose però non andavano benissimo. I due si sono sposati quindici anni fa, avevano avuto tre figli, e poi hanno divorziato nel 2023. Sono tutti e due di formazione conservatrice, erano i giovani studenti che poi sono confluiti tutti insieme dentro a Fidesz, il partito di Orbán. Lo storico Stefano Bottoni, professore associato dell’Università di Firenze, conoscitore dell’Ungheria e studioso della sua politica, ci ha raccontato che la coppia d’oro è vissuta per molto tempo a Bruxelles, ha frequentato un ambiente internazionale e sicuramente più aperto di quello ungherese, quasi fosse un’onda lunga dei loro Erasmus. Nel 2018 i due sono tornati a Budapest, quando a lei venne proposto di diventare ministra della Giustizia e lui decise di iniziare a fare il padre e il marito, “nell’ombra di lei, ed è una cosa rara in Ungheria, un paese molto maschilista”. Orbán aveva capito di avere bisogno di donne per rafforzare l’elettorato femminile e per cambiare l’immagine dell’Ungheria all’estero: Varga era perfetta, anche per la sua famiglia, per il marito, i tre figli. Per questo, quando la coppia andò in crisi, due anni dopo, fu proprio Fidesz a impedir loro di divorziare: “Ecco perché il privato è politico in Ungheria, per ragion di stato e di partito i due furono costretti a rimettersi insieme, fino alle elezioni del 2022. Dopo la grande vittoria di Orbán ottennero il permesso di lasciarsi”, ci spiega Bottoni. In quel momento la ministra aveva già un altro compagno, anche lui un pezzo grosso del clan, il presidente della Corte dei conti. I grovigli famigliari sono infiniti nel paese-partito, tutti sono stati con tutti, tutti sanno tutto di tutti.

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QOSHE - Péter Magyar, il rampollo ribelle che fa impazzire Orbán - Paola Peduzzi E Micol Flammini
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Péter Magyar, il rampollo ribelle che fa impazzire Orbán

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11.04.2024

E' un ex marito, ex di Fidesz e chiama in piazza gli ungheresi. Non ha un partito, cerca vendetta e ci ricorda qualcuno

Come si fa a parlare male di Viktor Orbán quando, in Ungheria, Viktor Orbán è tutto, è ovunque? Come si fa a far capire agli ungheresi a che livello il loro primo ministro ha messo un clan a reggere il paese? Come si fa a denunciare la corruzione, il familismo e anche la crisi economica? La risposta la sta suggerendo Péter Magyar, il rampollo ribelle che parla l’orbaniano, la lingua del potere in Ungheria. Che conosce ogni scheletro nell’armadio del premier e del suo partito e li sta tirando fuori uno a uno. Li sventola davanti agli ungheresi, li urla durante le manifestazioni. Ha conoscenze ottime e determinazione vorace. Per Orbán, Magyar è il traditore. Proviene da due importanti casate giuridiche ungheresi. Uno dei suoi nonni era Pál Eross, che negli........

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