Il leader del Labour dice: "Quando ho detto che avrei cambiato il partito, dicevo sul serio". In nome della lotta all'antisemitismo, si ritrova senza un candidato al voto di settimana prossima a Rochdale. I Tory lo accusano di non essere stato subito duro, l'ala radicale lo accusa di censura e tutti dicono che applica un doppio standard con i suoi alleati. Ma Starmer ha scelto la coerenza
"Non sono disposto a sostenere un candidato del Labour se non penso che questo sia adatto a essere un rappresentante del Labour”, ha detto ieri Keir Starmer, leader laburista britannico, commentando la decisione di togliere il sostegno del partito ad Azhar Ali, fino a lunedì sera il candidato per le elezioni suppletive di Rochdale previste per il 29 febbraio. “Quando ho detto che avrei cambiato il Labour, dicevo sul serio”.
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi