Era il 28 marzo 1994. Collassi, mancamenti, svenimenti. Dalla "plebe borghese" di Luigi Pintor alla "imbecil-gente" di Dario Fo, la Repubblica delle Lettere si scagliò contro gli elettori

Lo choc fu terribile, la sera del 28 marzo 1994, a urne aperte, trent’anni fa. Il trauma della disfatta non dava scampo. L’acqua avvelenata era arrivata alla gola: si soffocava, si era colti da misteriosi ma micidiali malori. Letteralmente, come vedremo. D’improvviso era sbucato l’Alieno che aveva sbaragliato la “gioiosa macchina da guerra” e sulla testa frastornata degli intellettuali italiani, abituati al calduccio della Prima Repubblica in cui tutto sommato, malgrado i “trent’anni di malgoverno democristiano” della nota litania, anche l’opposizione aveva le sue comodità, era arrivata la tempesta esistenziale perfetta. L’assalto dei baccelloni come nell’“Invasione degli ultracorpi”. Il blitz del super-baccellone Silvio Berlusconi, proditorio, inatteso, fantascientifico, lasciava senza fiato.

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QOSHE - Berlusconi vince le elezioni. Così trent'anni fa l'intellighenzia perse la testa - Pierluigi Battista
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Berlusconi vince le elezioni. Così trent'anni fa l'intellighenzia perse la testa

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04.02.2024

Era il 28 marzo 1994. Collassi, mancamenti, svenimenti. Dalla "plebe borghese" di Luigi Pintor alla "imbecil-gente" di Dario Fo, la Repubblica delle Lettere si scagliò contro gli elettori

Lo choc fu terribile, la sera del 28 marzo 1994, a urne aperte, trent’anni fa. Il trauma della disfatta non........

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