Il partito europeo di Meloni dovrà decidere se distinguersi dai sovranisti di Identità e democrazia, magari sostenendo la rielezione di Ursula von der Leyen, o rimanere barricadero per un'altra legislatura

Strasburgo. Orbán sì o Orbán no?, questo è il quesito che assilla la dirigenza di Ecr, il partito europeo di Giorgia Meloni, a pochi mesi dalle elezioni europee che dovrebbero vedere la premier italiana sbancare le urne e atterrare a Bruxelles con un super delegazione da oltre 30 eurodeputati. Prima di dare una risposta all’ungherese però bisogna capire come sarà l’Ecr del futuro a trazione meloniana. Il partito dovrà scegliere se distinguersi dai colleghi sovranisti di Identità e democrazia, in cui abitano Lega, Marine Le Pen e AfD, e provare a entrare in una maggioranza europea, magari sostenendo un secondo mandato di Ursula von der Leyen, oppure rimanere barricadero per un'altra legislatura diminuendo le chance di ottenere le posizioni che contano.

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QOSHE - Chi fugge, chi resta e chi cambia se nel gruppo Ecr s'affacciasse davvero Orbán - Pietro Guastamacchia
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Chi fugge, chi resta e chi cambia se nel gruppo Ecr s'affacciasse davvero Orbán

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18.01.2024

Il partito europeo di Meloni dovrà decidere se distinguersi dai sovranisti di Identità e democrazia, magari sostenendo la rielezione di Ursula von der Leyen, o rimanere barricadero per un'altra legislatura

Strasburgo. Orbán sì o Orbán no?, questo è il quesito che assilla la........

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