Da Donatella Di Cesare a Orsini, “chi l’ha detto che serve la sparata per fare audience?”, dice l'ex conduttore di Tg3 e Linea notte

“Macché TeleMeloni”, dice con un accento di neghittosità, con quel distacco ironico che gli uomini di sinistra hanno forse soltanto a Roma. “Io in questa Rai vedo soprattutto un oggetto che fatica a trovare una propria identità. E comunque la sinistra in materia di occupazione dei posti ha assai poco da insegnare. E te lo dico avendoci militato, a sinistra. Quando la sinistra ha governato la Rai ha fatto esattamente come gli altri. Anche nominando direttori spesso incapaci”. Dice così Maurizio Mannoni, sessantasei anni, una vita da giornalista, in televisione, alla Rai, con Sandro Curzi e Michele Santoro, conduttore del Tg3, di “Ultimo minuto”, di “Primo Piano” e di “Linea Notte” fino al 2023: “A metà aprile andrò in pensione, mio malgrado. Adesso sono in ferie forzate. Quando in realtà vorrei e potrei ancora fare molte cose, se soltanto qualcuno me lo permettesse”.

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Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.

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“TeleMeloni non esiste, la destra si comporta come la sinistra”. A pranzo con Maurizio Mannoni

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08.03.2024

Da Donatella Di Cesare a Orsini, “chi l’ha detto che serve la sparata per fare audience?”, dice l'ex conduttore di Tg3 e Linea notte

“Macché TeleMeloni”, dice con un accento di neghittosità, con quel distacco ironico che gli uomini di sinistra hanno forse soltanto a Roma. “Io in questa Rai vedo soprattutto un oggetto che fatica a trovare una propria identità. E comunque la sinistra in........

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