Un tempo di riscatto per chiunque appartenga alla famiglia umana. A maggior ragione oggi che sentiamo il rumore di due guerre alle nostre porte. Guardare ai bambini e alla loro fragilità per ricordarci dei i nostri doveri

Da più di un mese sui canali televisivi è tutto uno scorrere di film sul Natale. Della pubblicità poi non parliamo. La neve, i buoni sentimenti, i regali: che cosa c’è di natalizio in tutto questo? Astrazioni, niente altro che astrazioni. E’ come se inseguissimo uno spirito, quello del Natale, divenuto semplicemente inafferrabile. Se va bene, laicizzati come siamo, dovremmo festeggiare il solstizio d’inverno, ma siccome avvertiamo che sarebbe troppo poco per giustificare il gran chiasso che facciamo ovunque, preferiamo per una volta assecondare la coltre religiosa che ricopre questo tempo particolare. Un tempo “forte” direbbe la liturgia della Chiesa, un tempo che non va confuso con quello “ordinario”; un’occasione per guardare a noi stessi e al mondo, comprese le nostre insopportabili brutture, con realistico stupore, sentendoci amati per davvero nonostante tutto. Un tempo di riscatto, dunque, per chiunque appartenga alla famiglia umana, senza distinzione di razza, sesso o censo. A maggior ragione oggi che sentiamo il rumore di due guerre alle nostre porte.

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QOSHE - Augurarci buon Natale è l’unica speranza per non soccombere alla violenza - Sergio Belardinelli
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Augurarci buon Natale è l’unica speranza per non soccombere alla violenza

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26.12.2023

Un tempo di riscatto per chiunque appartenga alla famiglia umana. A maggior ragione oggi che sentiamo il rumore di due guerre alle nostre porte. Guardare ai bambini e alla loro fragilità per ricordarci dei i nostri doveri

Da più di un mese sui canali televisivi è tutto uno scorrere di film sul Natale. Della pubblicità poi non parliamo. La neve, i buoni........

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