Roberto parlerà a Roma, a Porta San Paolo, la figlia incontrerà la deputata Luana Zanella a Budapest. Oggi Fratoianni e Bonelli a Budapest per ritirare in ambasciata l'accettazione della candidatura dell'italiana
Il padre sul palco romano dell’Anpi a Porta San Paolo; la figlia in carcere, a Budapest, salutata dalla delegazione del partito italiano che l’ha appena candidata alle elezioni europee. E’ il 25 aprile della famiglia Salis, destinato a calamitare l’attenzione della festa della Liberazione (in tandem con il caso Scurati, certo). La notizia è questa: la capogruppo di Avs Luana Zanella giovedì sarà in Ungheria per incontrare l’insegnante italiana da 14 mesi in carcere con l’accusa di lesioni nei confronti di due estremisti di destra. La pratica per la visita era stata inoltrata all’amministrazione carceraria ungherese da un mese e mezzo, premettono dalle parti di Verdi e Sinistra, il cartello di Bonelli & Fratoianni. Non è frutto dunque dell’annuncio della candidatura di Ilaria Salis arrivato giovedì. Poco importa, il 25 aprile scatterà l’effetto Roma-Budapest: ora e sempre resistenza.
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Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.