Un cartello come tanti con la scritta “Vendesi terreno edificabile”. Dietro il cancello a cui è attaccato, però, non c’è una struttura qualsiasi: ci sono le rovine di Villa Fini, in località Cesare Musatti a Dolo, di fronte al Naviglio del Brenta, uno dei simboli delle dimore storiche della Riviera e della forza distruttrice del tornado che colpì la zona l’8 luglio 2015.

Una furia devastante che si scatenò soprattutto in una fascia dei Comuni di Dolo, Mira e Pianiga: un tornado classificato di intensità F4, con venti anche superiori ai 300 km all’ora, che provocò un morto, 92 feriti, circa 100 milioni di danni, 500 case lesionate, decine da abbattere, 400 sfollati, capannoni e negozi scoperchiati, decine di auto da rottamare e danni alle produzioni agricole.

E ora si vende. Non solo il terreno, ma anche quel che resta di Villa Fini. Al suo posto dovrebbe sorgere una struttura commerciale, presumibilmente un supermercato, ma ci sono stati contatti anche per realizzare una casa di riposo.

Per ora quello che è certo è che, a dispetto di quanto promesso negli ultimi anni, lo storico edificio non verrà ricostruito.

È Antonio Piva, che con il fratello Amedeo è comproprietario di Villa Fini, a delineare il possibile futuro dell’area. «Ora puntiamo a vendere» spiega Antonio Piva «Lì c’erano le due barchesse di 2000 metri quadrati complessivi, 1000 metri quadri il corpo centrale della villa, 1000 quelli inerenti la limonaia. Tutto terreno edificabile: in base alle normative esistenti sarebbe possibile realizzare oltre una quindicina di appartamenti solo nella zona delle barchesse, se si punterà sul residenziale».

Le rovine della villa sono circondate da un’area esterna di 12 mila metri quadrati. Dopo mesi di valutazioni, nelle ultime settimane sono arrivate proposte concrete. «Si sono fatte valutazioni anche su una casa di riposo» spiega il proprietario «Fra le possibilità in una fase di definizione c’è anche quella della realizzazione di un supermercato».

Certo, si è tentata anche una strada alternativa. «Abbiamo provato a chiedere aiuto per ricostruire l’edificio ma abbiamo fatto i calcoli e si è visto che ci volevano 6-7 milioni di euro. Dall’Istituto Ville Venete ci hanno fatto capire che in questo momento soldi non ce ne sono per un intervento come questo».

I tecnici della Soprintendenza hanno anche certificato che sarebbe stato impossibile ricostruire l’edificio e quindi c’è il via libera alla realizzazione di altre strutture, senza vincoli.

Villa Fini – Piva ha più di 350 anni. È attestata per la prima volta nel 1665, quando Zuane Antonio Toderini acquisì le proprietà di Paolo Santorini, composte da 75 campi e da alcuni edifici; tra questi una casa domenicale ancora in fase di costruzione.

Verso la fine dello stesso secolo il complesso passò alla famiglia Fini ai quali si deve il maggiore apporto compositivo e decorativo. Questi interventi vanno attribuiti all’architetto Alessandro Tremignon, il quale lavorò al servizio dei Fini anche in centro storico a Venezia (chiesa di San Moisè, palazzo Flangini-Fini).

Resta il rammarico, da parte dei proprietari, di non essere riusciti a scrivere una storia diversa. «Con i fondi del Pnrr magari si poteva puntare a una ricostruzione» osserva Piva «Ma gli esperti della Soprintendenza mi hanno spiegato che, visto il grado di devastazione e il tempo che è passato, c’era ormai poco da recuperare».

Villa Fini, dunque, non risorgerà dalle proprie rovine. E quando le macerie del tornado saranno portare via, non resterà che il ricordo.

QOSHE - In vendita Villa Fini a Dolo, distrutta dal tornado. Al suo posto un’area commerciale - Alessandro Abbadir
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In vendita Villa Fini a Dolo, distrutta dal tornado. Al suo posto un’area commerciale

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08.03.2024

Un cartello come tanti con la scritta “Vendesi terreno edificabile”. Dietro il cancello a cui è attaccato, però, non c’è una struttura qualsiasi: ci sono le rovine di Villa Fini, in località Cesare Musatti a Dolo, di fronte al Naviglio del Brenta, uno dei simboli delle dimore storiche della Riviera e della forza distruttrice del tornado che colpì la zona l’8 luglio 2015.

Una furia devastante che si scatenò soprattutto in una fascia dei Comuni di Dolo, Mira e Pianiga: un tornado classificato di intensità F4, con venti anche superiori ai 300 km all’ora, che provocò un morto, 92 feriti, circa 100 milioni di danni, 500 case lesionate, decine da abbattere, 400 sfollati, capannoni e negozi scoperchiati, decine di auto da rottamare e danni alle produzioni agricole.

E ora si vende. Non solo il terreno, ma anche quel che resta di Villa Fini. Al suo posto dovrebbe........

© Il Mattino di Padova


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