I timori per le ultime notizie che provengono da Israele. L’intrecciarsi tra il conflitto in corso e il futuro dell’export italiano. Il desiderio del mercato vitivinicolo italiano di crescere ancora. Sono questi i primi temi che stanno animando l’avvio di Vinitaly, la 53esima edizione della fiera del vino, iniziata domenica 14 aprile alla Fiera di Verona.
Presente una parata di ministri. Dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, ai ministri Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso, Giuliano Sangiuliano, fino al presidente della Camera Lorenzo Fontana. E poi il presidente veneto Luca Zaia.

Ad aprire la mattinata, si è detto, è stata la preoccupazione per quanto sta accadendo in Israele, dopo l’attacco missilistico iraniano, nella notte. «In questo momento è importate fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni per la pace», ha detto Fontana.
Mentre il ministro degli Esteri Tajani ha menzionato la convocazione del G7 da parte della Premier Meloni. «Bisogna far prevalere la prudenza, per arrivare a una progressiva de escalation», ha detto, «Israele non può essere sotto costante attacco, la sua sopravvivenza resta la nostra priorità e ci preoccupa anche il sequestro della nave israeliana da parte di pasdaran».

Il ministro ha proseguito parlando dell’intrecciarsi appunto del conflitto in corso, con il destino dell’export italiano, che rappresenta il 40% del Pil italiano. «Siamo preoccupati perché molte rotte indirizzate a Oriente passano proprio attraverso il Mar Rosso. Dobbiamo garantire il trasporto mercantile e lavorare per una riduzione della tensione, anche per favorire il commercio. Dove passano le merci, non passano gli eserciti», ha detto Tajani.
Si tratta dell’ennesima sfida per il settore che già arrivava dalla complessità degli anni della pandemia. «Abbiamo affrontato un calo legato alla crisi economica, prima, e ai conflitti, poi. Ma vogliamo crescere ancora», ha detto Tajani.

E a fornire i numeri del settore, in Veneto, è stato il presidente Zaia: «Il Veneto è la prima regione italiana per produzione di vino. Il 36% dell’export nazionale è nostro», ha ricordato, con un certo orgoglio, «Adesso l’agricoltura dovrà affrontare nuove sfide, nel nome dell’innovazione e della sostenibilità, e per questo dico di credere nei ragazzi».

«È una assurdità colossale dire che il vino faccia male, è falso che sia cancerogeno. Basta parlare con qualsiasi cardiologo, un bicchiere di vino fa bene. È un attacco proditorio al vino e alla dieta mediterranee, un attacco che respingeremo». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani “a muso duro” contro chi tende a legare il consumo di vino e l’insorgere delle malattie neoplastiche.

«Mi auguro che in Europa le cose cambino. Noi dipendiamo dalla dieta mediterranea e abbiamo detto che sostenere che il vino sia cancerogeno è un falso da un punto di vista scientifico. È un attacco alla nostra dieta mediterranea».

Come lui, l’eurodeputato Paolo De Castro, che ha parlato anche di uno dei temi più caldi, sul tavolo europeo: la proposta di attaccare sulle bottiglie delle etichette che mettano in guardia sulla pericolosità del vino, in termini di salute. «Il Parlamento Europeo in seduta plenaria si è espressa a maggioranza contro le etichettature sanitarie» ha ricordato l’europarlamentare, «Adesso ci sono delle iniziative di singoli Paesi e sono iniziative sbagliate, perché mettono in discussione il mercato unico. Lo ha fatto prima l’Irlanda e adesso lo sta facendo il Belgio. E noi le combatteremo, spiegando che il vino, in consumo moderato, non fa male. Oramai ce l’hanno spiegato gli scienziati».

QOSHE - Vinitaly a Verona, inaugurazione con il pensiero a Israele - Laura Berlinghieri
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Vinitaly a Verona, inaugurazione con il pensiero a Israele

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14.04.2024

I timori per le ultime notizie che provengono da Israele. L’intrecciarsi tra il conflitto in corso e il futuro dell’export italiano. Il desiderio del mercato vitivinicolo italiano di crescere ancora. Sono questi i primi temi che stanno animando l’avvio di Vinitaly, la 53esima edizione della fiera del vino, iniziata domenica 14 aprile alla Fiera di Verona.
Presente una parata di ministri. Dal vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, ai ministri Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso, Giuliano Sangiuliano, fino al presidente della Camera Lorenzo Fontana. E poi il presidente veneto Luca Zaia.

Ad aprire la mattinata, si è detto, è stata la preoccupazione per quanto sta accadendo in Israele, dopo l’attacco missilistico iraniano, nella notte. «In questo momento è importate fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni per la pace», ha detto Fontana.
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© Il Mattino di Padova


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