Lavorare tanto, parlare poco. Sono passati un po’ più di otto anni, era la fine di novembre del 2015, quando la nostra redazione decise di sfidare le abitudini di tanti imprenditori del Nord Est, spesso poco inclini a raccontare i fatti delle loro aziende.

Nasceva così il mensile Nordest Economia, gemello del sito web con lo stesso nome, che da allora si è dedicato a narrare, ricostruire e approfondire le vicende economiche del territorio.

L’inserto si è ritrovato al centro di una serie di iniziative – due esempi per tutti sono le classifiche Top 500 con le principali imprese di ogni provincia e Top 100 con i primi cento gruppi per fatturato di tutto il Triveneto – che avevano anche lo scopo di andare oltre i silenzi tipici degli imprenditori, nella convinzione che in un mercato in continua evoluzione le imprese avrebbero sentito sempre più la necessità di farsi conoscere.

Da lunedì i lettori troveranno all’interno del quotidiano l’evoluzione di quel progetto: Nordest Economia diventa un settimanale. Riteniamo infatti che l’intento con cui il mensile era nato sia stato raggiunto. Pur nei limiti di ogni prodotto editoriale, ha dato il suo contributo a fotografare le dinamiche del territorio, a dare maggiore visibilità alle imprese, a raccontarne la crescita e le situazioni di difficoltà che si creano.

In realtà, nella redazione l’esigenza di accompagnare i lettori con maggiore frequenza, non soltanto quelli del sito ma anche chi va in edicola a comprare il quotidiano o è abbonato allo sfogliatore digitale, era sentita fin dall’inizio.

L’idea è diventata un proposito quando, a inizio novembre, Nord Est Multimedia ha acquistato questo quotidiano e gli altri cinque nordestini dal gruppo Gedi. Il nuovo direttore Luca Ubaldeschi ha inserito il settimanale tra le iniziative del suo piano editoriale, con l’obiettivo di approfondire con maggiore continuità gli spunti che la cronaca economica offre ogni giorno.

Lunedì i lettori troveranno il primo numero del settimanale direttamente nello sfoglio. L’attenzione sarà naturalmente rivolta al mondo delle imprese, alle persone che ne determinano le sorti, alle trasformazioni che le stanno caratterizzando. Il servizio di copertina ne sarà subito un esempio: siamo entrati – è una prima assoluta – nella storica sede delle Generali sulle rive di Trieste, Palazzo Berlam, che oggi è diventato la sede principale dell’Academy mondiale del gruppo assicurativo.

Giovedì si è tenuta la premiazione della New Role School, una delle iniziative che le Generali hanno realizzato per formare il personale alle professioni del futuro, tra intelligenza artificiale e scienza dei dati, con un occhio attento però alla collaborazione in team e allo spirito critico.

«Le risorse umane sono un elemento strategico per le aziende, il motore per l’innovazione in un mondo in rapido cambiamento. Non solo le competenze sono un fattore chiave per il successo aziendale, ma anche qualcosa sempre più difficile da trovare sul mercato: perciò ho deciso di lavorare in quest’ambito», ci ha raccontato Alberta Zamolo, udinese di nascita, diploma al liceo classico Stellini e laurea in Bocconi, 18 anni in Accenture, oggi direttrice dell’Academy del gruppo. L’argomento tanto cruciale della formazione è oggetto anche di un commento di Patrizio Bianchi, economista industriale già ministro dell’Istruzione e dell’Università nel governo Draghi, secondo il quale la rapidità con cui il mondo del lavoro sta cambiando sta mettendo fuorigioco la corsa di molte università a creare corsi di laurea sempre più specialistici: «Le università debbono concentrarsi sui fondamentali ed insegnare ad imparare in maniera sistematica che il cambiamento non è un fatto eccezionale, ma continuo. La via è dunque la creazione di attività sempre più congiunte fra scuole, università e imprese, come gli Its, di cui io stesso ho realizzato la riforma facendone una parte strutturata del sistema educativo nazionale», scrive Bianchi, sottolineando la necessità di «meccanismi di stretta relazione fra accademie aziendali, in rapida crescita, e strutture educative dei nostri territori, valorizzando la funzione di ricerca propria delle università».

Sempre nel primo numero, Nordest Economia ha intervistato Roberto Vedovotto, manager-imprenditore che ha costruito a Padova il nuovo colosso dell’occhialeria Kering Eyewear, portando la società del gruppo francese del lusso da zero a 1,5 miliardi di euro di ricavi nel giro di nove anni. Non solo grandi imprese, però, perché la nostra attenzione sarà rivolta costantemente a tutte le categorie produttive.

Ci sarà una rubrica fissa di agricoltura e una dedicata al mondo delle associazioni – artigiani, commercianti, agricoltori – per seguirne l’evoluzione e raccontarne le battaglie. Tra le storie approfondite, in questo primo numero, quella di Luca De Zolt, figlio del campione olimpico Maurilio, che produce birra a San Pietro in Comelico, e di Nevio e Paolo Cosani, proprietari della Ledraplastic di Osoppo, storica azienda made in Italy di giocattoli che esporta il 95% della produzione all’estero e che in Giappone spopola con il cavallino Rody. Tutte le settimane, infine, ci sarà un approfondimento sul risparmio.

Da lunedì i lettori troveranno all’interno del quotidiano l’evoluzione di quel progetto: Nordest Economia diventa un settimanale. Riteniamo infatti che l’intento con cui il mensile era nato sia stato raggiunto. Pur nei limiti di ogni prodotto editoriale, ha dato il suo contributo a fotografare le dinamiche del territorio, a dare maggiore visibilità alle imprese, a raccontarne la crescita e le situazioni di difficoltà che si creano.

In realtà, nella redazione l’esigenza di accompagnare i lettori con maggiore frequenza, non soltanto quelli del sito ma anche chi va in edicola a comprare il quotidiano o è abbonato allo sfogliatore digitale, era sentita fin dall’inizio.

L’idea è diventata un proposito quando, a inizio novembre, Nord Est Multimedia ha acquistato questo quotidiano e gli altri cinque nordestini dal gruppo Gedi. Il nuovo direttore Luca Ubaldeschi ha inserito il settimanale tra le iniziative del suo piano editoriale, con l’obiettivo di approfondire con maggiore continuità gli spunti che la cronaca economica offre ogni giorno.

Lunedì i lettori troveranno il primo numero del settimanale direttamente nello sfoglio. L’attenzione sarà naturalmente rivolta al mondo delle imprese, alle persone che ne determinano le sorti, alle trasformazioni che le stanno caratterizzando. Il servizio di copertina ne sarà subito un esempio: siamo entrati – è una prima assoluta – nella storica sede delle Generali sulle rive di Trieste, Palazzo Berlam, che oggi è diventato la sede principale dell’Academy mondiale del gruppo assicurativo.

Giovedì si è tenuta la premiazione della New Role School, una delle iniziative che le Generali hanno realizzato per formare il personale alle professioni del futuro, tra intelligenza artificiale e scienza dei dati, con un occhio attento però alla collaborazione in team e allo spirito critico.

«Le risorse umane sono un elemento strategico per le aziende, il motore per l’innovazione in un mondo in rapido cambiamento. Non solo le competenze sono un fattore chiave per il successo aziendale, ma anche qualcosa sempre più difficile da trovare sul mercato: perciò ho deciso di lavorare in quest’ambito», ci ha raccontato Alberta Zamolo, udinese di nascita, diploma al liceo classico Stellini e laurea in Bocconi, 18 anni in Accenture, oggi direttrice dell’Academy del gruppo. L’argomento tanto cruciale della formazione è oggetto anche di un commento di Patrizio Bianchi, economista industriale già ministro dell’Istruzione e dell’Università nel governo Draghi, secondo il quale la rapidità con cui il mondo del lavoro sta cambiando sta mettendo fuorigioco la corsa di molte università a creare corsi di laurea sempre più specialistici: «Le università debbono concentrarsi sui fondamentali ed insegnare ad imparare in maniera sistematica che il cambiamento non è un fatto eccezionale, ma continuo. La via è dunque la creazione di attività sempre più congiunte fra scuole, università e imprese, come gli Its, di cui io stesso ho realizzato la riforma facendone una parte strutturata del sistema educativo nazionale», scrive Bianchi, sottolineando la necessità di «meccanismi di stretta relazione fra accademie aziendali, in rapida crescita, e strutture educative dei nostri territori, valorizzando la funzione di ricerca propria delle università».

Sempre nel primo numero, Nordest Economia ha intervistato Roberto Vedovotto, manager-imprenditore che ha costruito a Padova il nuovo colosso dell’occhialeria Kering Eyewear, portando la società del gruppo francese del lusso da zero a 1,5 miliardi di euro di ricavi nel giro di nove anni. Non solo grandi imprese, però, perché la nostra attenzione sarà rivolta costantemente a tutte le categorie produttive.

Ci sarà una rubrica fissa di agricoltura e una dedicata al mondo delle associazioni – artigiani, commercianti, agricoltori – per seguirne l’evoluzione e raccontarne le battaglie. Tra le storie approfondite, in questo primo numero, quella di Luca De Zolt, figlio del campione olimpico Maurilio, che produce birra a San Pietro in Comelico, e di Nevio e Paolo Cosani, proprietari della Ledraplastic di Osoppo, storica azienda made in Italy di giocattoli che esporta il 95% della produzione all’estero e che in Giappone spopola con il cavallino Rody. Tutte le settimane, infine, ci sarà un approfondimento sul risparmio.

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Nordest Economia cambia passo per raccontare i nuovi protagonisti: sarà settimanale

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02.03.2024

Lavorare tanto, parlare poco. Sono passati un po’ più di otto anni, era la fine di novembre del 2015, quando la nostra redazione decise di sfidare le abitudini di tanti imprenditori del Nord Est, spesso poco inclini a raccontare i fatti delle loro aziende.

Nasceva così il mensile Nordest Economia, gemello del sito web con lo stesso nome, che da allora si è dedicato a narrare, ricostruire e approfondire le vicende economiche del territorio.

L’inserto si è ritrovato al centro di una serie di iniziative – due esempi per tutti sono le classifiche Top 500 con le principali imprese di ogni provincia e Top 100 con i primi cento gruppi per fatturato di tutto il Triveneto – che avevano anche lo scopo di andare oltre i silenzi tipici degli imprenditori, nella convinzione che in un mercato in continua evoluzione le imprese avrebbero sentito sempre più la necessità di farsi conoscere.

Da lunedì i lettori troveranno all’interno del quotidiano l’evoluzione di quel progetto: Nordest Economia diventa un settimanale. Riteniamo infatti che l’intento con cui il mensile era nato sia stato raggiunto. Pur nei limiti di ogni prodotto editoriale, ha dato il suo contributo a fotografare le dinamiche del territorio, a dare maggiore visibilità alle imprese, a raccontarne la crescita e le situazioni di difficoltà che si creano.

In realtà, nella redazione l’esigenza di accompagnare i lettori con maggiore frequenza, non soltanto quelli del sito ma anche chi va in edicola a comprare il quotidiano o è abbonato allo sfogliatore digitale, era sentita fin dall’inizio.

L’idea è diventata un proposito quando, a inizio novembre, Nord Est Multimedia ha acquistato questo quotidiano e gli altri cinque nordestini dal gruppo Gedi. Il nuovo direttore Luca Ubaldeschi ha inserito il settimanale tra le iniziative del suo piano editoriale, con l’obiettivo di approfondire con maggiore continuità gli spunti che la cronaca economica offre ogni giorno.

Lunedì i lettori troveranno il primo numero del settimanale direttamente nello sfoglio. L’attenzione sarà naturalmente rivolta al mondo delle imprese, alle persone che ne determinano le sorti, alle trasformazioni che le stanno caratterizzando. Il servizio di copertina ne sarà subito un esempio: siamo entrati – è una prima assoluta – nella storica sede delle Generali sulle rive di Trieste, Palazzo Berlam, che oggi è diventato la........

© Il Mattino di Padova


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