Per oltre un anno aveva più volte perseguitato e minacciato l’allora sindaco Roberta Gallana e un funzionario del Comune di Este. Ora Stefano Bisson, 54 anni, dovrà scontare agli arresti domiciliari un anno e 6 mesi.

L’altro giorno i carabinieri hanno bussato alla sua porta per dare esecuzione alla sentenza, emessa ancora lo scorso anno dal tribunale di Rovigo. L’uomo, che in passato era già stato condannato per reati contro il patrimonio, è stato riconosciuto colpevole di minaccia a pubblico ufficiale e atti persecutori.

Un vero e proprio stalking tra il 2020 e l’estate 2021 nei confronti dell’allora sindaco Roberta Gallana e di un funzionario comunale, con tanto di appostamenti e pesanti lettere minatorie.

Qualche anno prima l’uomo, che viveva in un alloggio popolare in zona Peep, era stato spostato in un altro appartamento di proprietà del Comune. Successivamente però era emersa la necessità di ristrutturare l’alloggio e gli uffici comunali avevano più volte cercato di convincere Bisson a trasferirsi in un’altra abitazione messa a disposizione sempre dal Comune.

Ma ogni tentativo è stato vano; anzi, con il passare del tempo l’uomo si è fatto sempre più aggressivo e ha diretto la propria rabbia nei confronti del sindaco Gallana e di un funzionario del municipio.

Gallana aveva cercato in tutti i modi di calmare l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare. Per un lungo periodo l’uomo ha messo in atto azioni persecutorie e di stalking, arrivando ad appostarsi sotto casa del sindaco, a seguirla per strada e a rivolgerle in pubblico, ogni genere di insulti e minacce.

A questo si sono aggiunte delle pesanti lettere minatorie: «Userò un pugnale sulla tua schiena», c’era scritto nelle missive minatorie, e ancora rivolto all’amministratrice: «So bene chi è tua figlia e non importa che tu sia sindaca. Conosco gente molto cattiva che può fare del male ad entrambe».

A fronte di queste minacce Gallana è stata sottoposta a misure di sicurezza e anche la sua abitazione è stata sorvegliata dai carabinieri: un periodo decisamente duro. Nel frattempo l’uomo è stato rinviato a giudizio e in seguito processato e condannato. Ora dovrà trascorrere un anno e mezzo ai domiciliari.