Dopo l’incidente mortale lui era risultato positivo all’etilometro con un valore quasi cinque volte il consentito – per la precisione 2,48 grammi di alcol per litro – e anche al consumo di cocaina. Ma l’esito di questi accertamenti è stato ritenuto dal giudice Andrea Rat inutilizzabile: secondo la tesi della difesa, non era stato rispettato l’iter corretto per verificare l’assunzione di alcol e sostanze. Così, per un 46enne, a processo per aver provocato la morte del runner Paolo Guidetti a Zurco di Cadelbosco, la pena decisa da Rat si è ridotta a 2 anni e 2 mesi, al termine del rito abbreviato, riconoscendo l’attenuante speciale del concorso colposo del runner e facendo cadere l’aggravante dell’uso di sostanze e alcol. Moglie e sorella della vittima, presenti in aula, sono apparse scosse dalla sentenza. E ora si profila un ricorso della Procura in Appello.

L’uomo, residente in provincia di Pavia, al volante di una Mercedes Clk, urtò Guidetti, 56enne che stava correndo, come spesso faceva allenandosi per passione, lungo l’ex statale 63: il 29 aprile 2023, alle 7.30, all’incrocio tra le vie Colombo e Viazza, fu centrato dalla Mercedes e sbalzato a venti metri morendo sul colpo. La vittima, a lungo artigiano nel settore litografia, ha lasciato la moglie Cinzia Di Cocco – con la quale viveva in via Piccard, a Pieve Modolena, in città – la sorella oltre a due figli avuti da una precedente relazione. Dopo lo schianto, l’automobilista 46enne rifiutò di sottoporsi all’alcoltest. Rimasto lievemente ferito, fu portato all’ospedale Santa Maria. Qui, dopo gli accertamenti per il trauma, fu sottoposto agli esami: il responso fu di ‘coma etilico’ (2,48 a fronte del massimo di 0,5 grammi di alcol per litro), valore constatato a cinque ore dall’incidente, oltre alla positività alla cocaina. Durante la requisitoria, nella scorsa udienza, il pm chiese una condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione, oltre alle attenuanti generiche in virtù dell’accordo trovato sul risarcimento, a seguito del quale i parenti hanno ritirato la costituzione di parte civile. Ma ieri un altro pm, Maria Rita Pantani, ha rincarato chiedendo che le generiche non fossero riconosciute.

Gli avvocati difensori Giulio Garuti e Amerigo Ghirardi (affiancati nel processo dall’avvocato Gabriele Riatti) avevano imperniato la loro arringa su due questioni. Innanzitutto la richiesta di concedere l’attenuante speciale del concorso colposo da parte della vittima: a detta dei legali, il runner, nonostante dall’altra parte ci fosse una pista ciclopedonale, stava correndo sulla strada nella stessa direzione di marcia della Mercedes. Poi si erano soffermati sulla procedura seguita per verificare l’assunzione di sostanze, sostenendo che l’esito fosse inutilizzabile. A detta della difesa, a fronte del rifiuto dell’automobilista, il pm avrebbe dovuto seguire la procedura prevista per l’accertamento coattivo, cioè ordinare il controllo in via urgente e poi farlo ratificare dal gip: invece procedette la polizia giudiziaria in modo autonomo. Ieri il giudice ha deciso 2 anni e 2 mesi, incluso lo sconto di un terzo, riconoscendo il concorso colposo della vittima (qualora l’evento non sia solo conseguenza dell’azione del colpevole, la pena è diminuita fino alla metà), facendo decadere l’aggravante dell’uso di alcol e coca dato che l’esito delle analisi è stato sancito inutilizzabile e dando le generiche.

QOSHE - Ubriaco e drogato uccise runner: "L’iter degli esami è scorretto". Pena lieve per l’automobilista - Alessandra Codeluppi
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Ubriaco e drogato uccise runner: "L’iter degli esami è scorretto". Pena lieve per l’automobilista

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07.03.2024

Dopo l’incidente mortale lui era risultato positivo all’etilometro con un valore quasi cinque volte il consentito – per la precisione 2,48 grammi di alcol per litro – e anche al consumo di cocaina. Ma l’esito di questi accertamenti è stato ritenuto dal giudice Andrea Rat inutilizzabile: secondo la tesi della difesa, non era stato rispettato l’iter corretto per verificare l’assunzione di alcol e sostanze. Così, per un 46enne, a processo per aver provocato la morte del runner Paolo Guidetti a Zurco di Cadelbosco, la pena decisa da Rat si è ridotta a 2 anni e 2 mesi, al termine del rito abbreviato, riconoscendo l’attenuante speciale del concorso colposo del runner e facendo cadere l’aggravante dell’uso di sostanze e alcol. Moglie e sorella della vittima, presenti in aula, sono apparse scosse dalla sentenza. E ora si profila un ricorso........

© il Resto del Carlino


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