Se ne è andato troppo presto. E adesso, la Bologna dei canestri, piange uno dei migliori interpreti del ruolo di playmaker degli anni Ottanta e primi anni Novanta.

Andrea Vignoli, soprannominato da tutti Vignè, ci ha lasciato a soli 60 anni. Cresciuto nelle fila della Pallavicini, aveva battuto spesso e volentieri, a livello cadetti, le regine dei canestri di Bologna, Virtus e Fortitudo. In quelle stagioni d’oro la Pallavicini, con Vignoli regista (tra i compagni Stefano Dall’Ara, Alessandro Bianchini, un giovane ’Riccio’ Ragazzi, con allenatore Marco Mattioli), supera persino la quotatissima Fortitudo di Jack Zatti e Luca Vicinelli.

La taglia minuta non gli offre la possibilità di sperimentare il palcoscenico della serie A, ma nelle cosiddette ’minors’ il nome di Andrea è sulla bocca di tutti. E Vignoli si regala così una brillante carriera nei campionati minori, diventando un’icona d’estate, ai Giardini Margherita, dove si gioca il Playground più famoso d’Italia.

Andrea, con i suoi 170 centimetri, è uno dei pilastri, dei giocatori più attesi e amati ai Giardini Margherita. Perché con i suoi garretti esplosivi è capace di veleggiare a canestro, fino a schiacciare. Uno degli alfieri della genìa dei play tascabili delle Due Torri: lui, Bruno Canè, Christian Cuccoli.

Ai Giardini Margherita, più volte finalista (senza particolare fortuna) con la maglia di ’Da Massimo Abbagliamento’ (l’altra stella è Andrea Cempini), viene insignito del premio speciale di giocatore più spettacolare. La zazzera bionda, nonostante l’altezza, vola sempre sopra gli altri, con il sorriso sulle labbra, con la capacità di coinvolgere i compagni. Vignoli, per chi ama i canestri, è uno che conosco tutti: nei campionati Fip come nei tornei Uisp e Csi.

Lavorava in uno studio di odontoiatria e continuava a curare il fisico e il corpo, concedendosi qualche strappo al Mulino Bruciato, perché tra tagliatelle e tagliate, chiacchierare e discutere di assist e canestri, veniva più facile.

Due mesi fa qualche sintomo che non lo aveva lasciato tranquillo: le visite e la scoperta di quei mali contro i quali la medicina non riesce ancora a vincere. Gli ultimi giorni all’Hospice di Bentivoglio, accudito dall’affetto della compagna di sempre, Sandra.

Mercoledì, alle 10, l’ultimo saluto ad Andrea, nella chiesa della Certosa, con partenza dall’Hospice di Bentivoglio alle 9.

Bologna e i Giardini Margherita perdono un gigante dei canestri per talento e fantasia, capace di conquistare tutti, anche l’affetto degli avversari, con la passione che non l’ha mai abbandonato.

QOSHE - La città dei canestri piange Andrea, 60 anni. Con la Pallavicini aveva battuto anche la Fortitudo. Addio al leggendario Vignoli. Era uno dei re del Playground - Alessandro Gallo
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La città dei canestri piange Andrea, 60 anni. Con la Pallavicini aveva battuto anche la Fortitudo. Addio al leggendario Vignoli. Era uno dei re del Playground

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03.12.2023

Se ne è andato troppo presto. E adesso, la Bologna dei canestri, piange uno dei migliori interpreti del ruolo di playmaker degli anni Ottanta e primi anni Novanta.

Andrea Vignoli, soprannominato da tutti Vignè, ci ha lasciato a soli 60 anni. Cresciuto nelle fila della Pallavicini, aveva battuto spesso e volentieri, a livello cadetti, le regine dei canestri di Bologna, Virtus e Fortitudo. In quelle stagioni d’oro la Pallavicini, con Vignoli regista (tra i compagni Stefano Dall’Ara, Alessandro Bianchini, un giovane ’Riccio’ Ragazzi, con allenatore Marco Mattioli), supera persino la quotatissima Fortitudo di Jack Zatti e Luca Vicinelli.

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© il Resto del Carlino


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