Berlino, 20 gennaio 2024 – Uno storico dibattito sta avendo luogo in Germania, dove parte dell’opinione pubblica e alcuni deputati stanno chiedendo la messa al bando del partito di estrema destra Alternative für Deutschland. Fondato nel 2013 per galvanizzare il sentimento euroscettico che iniziava ad affermarsi in alcune fasce di popolazione, è stato frequentemente accusato di neonazismo, antisemitismo, razzismo e omofobia. Tali critiche sono sempre state respinte dalla dirigenza di Afd, che conta attualmente 79 seggi al Bundestag e 9 seggi (sui 96 riservati alla Germania) all’Europarlamento. Il vaso di Pandora è stato aperto da un’inchiesta della testata investigativa Correctiv, pubblicata il 10 gennaio, secondo la quale, nel mese di novembre, alcuni esponenti di spicco di Afd – tra cui il segretario personale della leader Alice Weidel, Roland Hartwig – avrebbero segretamente incontrato importanti simpatizzanti neonazisti in un albergo di Berlino per discutere di vari argomenti.

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Alla riunione, gli esponenti neonazisti avrebbero proposto un piano per organizzare la “re-migrazione” di buona parte della popolazione tedesca di origine non-autoctona: i richiedenti asilo, gli stranieri legalmente residenti e i cittadini tedeschi di origine straniera “non assimilati”. Il principale autore del progetto sarebbe Martin Sellner, cittadino austriaco notoriamente vicino ai movimenti neonazisti. All’incontro avrebbero preso parte anche due esponenti della Cdu, il partito al potere dal 2005 al 2021 con Angela Markel, come rappresentanti dell'associazione conservatrice Werteunion.

Correctiv afferma anche nessuno degli esponenti di Afd si sarebbe detto contrario al piano, sebbene Silke Schröder – esponente di un'associazione che punta a tutelare i germanofoni – avrebbe affermato che sarebbe inattuabile con le persone dotate di un “passaporto giusto”. A tale dubbio, Sellner avrebbe risposto che la re-migrazione non sarebbe un processo immediato, ma che richiederebbe decenni con l’ausilio di “leggi su misura”. La deputata di Afd Gerrit Huy avrebbe invece sottolineato il suo impegno da anni nel perseguire tale fine.

E dove verrebbero spedite le persone espulse dalla Germania? Nei loro paesi di origine, ma soprattutto in uno “Stato modello” costituito ad hoc in Nord Africa, dove ad attenderli ci saranno infrastrutture, istruzione e sport. Anche coloro che simpatizzano con gli immigrati e le diverse culture potrebbero essere spedite lì, avrebbe rimarcato Sellner.

Un ostacolo che i presenti avrebbero notato, sarebbe quello del “voto etnico”: “Gli stranieri non solo risiedono qui, ma votano qui”, avrebbe fatto presente l’ideatore, indicando che i cittadini con background culturali diversi sarebbero inclini a votare per i partiti favorevoli all’immigrazione.

Uno dei partecipanti avrebbe consigliato la formazione di una commissione incaricata di occuparsi delle deportazioni, assicurandosi che avvengano in modo “etico, legale ed efficiente”. A presiederla dovrebbe essere, a suo avviso, Hans-Georg Maaßen, ex direttore dell’intelligence interna tedesca. Correctiv segnala che quest’ultimo dovrebbe lanciare un suo movimento politico entro la fine di questo mese.

Nella stessa occasione, i neonazisti e gli esponenti di Afd avrebbero gettato anche le basi di un piano per finanziare il progetto (facendo affidamento su donatori già informati a riguardo), nonché per promuoverlo organizzando una serie di campagne, censurando il servizio pubblico, mettendo in discussione le elezioni e screditando la corte costituzionale.

Sembra infine che il ruolo di Afd come partito potrebbe essere addirittura bypassato, rendendo il piano indipendente.

A cinque giorni dalla pubblicazione dell’inchiesta, Afd ha replicato con un tweet su X, dove Correctiv viene etichettata come una “lobby di sinistra estrema”, ben lontana dal concetto di giornalismo indipendente. Il partito ha anche puntato il dito contro il governo e i suoi progetti di “proteggere e rafforzare strutturalmente il giornalismo” di alcune testate, compresa Correctiv.

Nella stessa giornata, la leader Weidel ha chiuso la collaborazione con il suo segretario Hartwig.

Il 15 gennaio sono scese in piazza a Potsdam più di 10 mila persone, tra cui il cancelliere Olaf Scholz e la ministra degli esteri Annalena Baerbock, contro Afd e il presunto piano abbozzato a novembre. Proteste simili hanno avuto luogo in altre città del paese. “Gli autoritari di destra stanno attaccando l'essenza della Repubblica”, ha dichiarato il ministro dell’economia Robert Habeck, sottolineando poi che gli estremisti di destra “vogliono trasformare la Germania in uno Stato come la Russia”.

Stando alla Bbc, ieri ad Amburgo circa 50 mila persone hanno manifestato e assistito al discorso del sindaco di centrosinistra Peter Tschentscher: “Siamo uniti e determinati a impedire la distruzione del nostro paese e della democrazia per la seconda volta dal 1945”, ha dichiarato alla folla.

Venticinque deputati del partito di Scholz, la Spd, hanno chiesto che venga esaminata la messa al bando di Afd, considerata però una scelta azzardata, seppur legale, dagli esperti. Ci sono due precedenti: il Partito socialista del reich di estrema destra e il Partito comunista, bannati negli anni Cinquanta ai tempi della Germania Ovest.

Secondo le principali rilevazioni dall’inizio del 2024 in poi, Afd è il secondo partito preferito dagli elettori tedeschi, con percentuali tra il 18% e il 24,5%, di gran lunga superiori al 10,3% ottenuto nel 2021. Se le elezioni si svolgessero adesso, a spuntarla sarebbe la Cdu, che si attesta tra il 27% e il 34% nei sondaggi, prospettando un ritorno alla cancelleria a 3 anni dall’addio di Angela Merkel. La Spd di Scholz non andrebbe invece oltre al 15%, più di 10 punti percentuali in meno rispetto alle elezioni del 2021. Alle europee previste per il prossimo maggio, Afd potrebbe guadagnare fino a 20 seggi.

QOSHE - Germania: proteste dopo l'incontro Afd-neonazisti / - Alex Lung
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Germania: proteste dopo l'incontro Afd-neonazisti /

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20.01.2024

Berlino, 20 gennaio 2024 – Uno storico dibattito sta avendo luogo in Germania, dove parte dell’opinione pubblica e alcuni deputati stanno chiedendo la messa al bando del partito di estrema destra Alternative für Deutschland. Fondato nel 2013 per galvanizzare il sentimento euroscettico che iniziava ad affermarsi in alcune fasce di popolazione, è stato frequentemente accusato di neonazismo, antisemitismo, razzismo e omofobia. Tali critiche sono sempre state respinte dalla dirigenza di Afd, che conta attualmente 79 seggi al Bundestag e 9 seggi (sui 96 riservati alla Germania) all’Europarlamento. Il vaso di Pandora è stato aperto da un’inchiesta della testata investigativa Correctiv, pubblicata il 10 gennaio, secondo la quale, nel mese di novembre, alcuni esponenti di spicco di Afd – tra cui il segretario personale della leader Alice Weidel, Roland Hartwig – avrebbero segretamente incontrato importanti simpatizzanti neonazisti in un albergo di Berlino per discutere di vari argomenti.

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© il Resto del Carlino


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