Ravenna, 28 novembre 20923 – Uno dovrà pagare al Comune di Ravenna poco più di 38mila euro. E l’altro qualcosa come 173mila euro. È quando stabilito dalla Corte dei Conti rispettivamente per l’hotel Reno di Lido di Savio e l’hotel Azzurra Club di Lido Adriano. In particolare la sezione regionale della magistratura erariale, attraverso altrettante sentenze, ha condannato in solido i due hotel, gli amministratori e i legali rappresentanti del tempo dei fatti contestati, a mettere mano al portafogli per gli omessi versamenti dell’imposta di soggiorno, "fatti salvi eventuali recuperi nel frattempo intervenuti".

La questione aveva raggiunto la procura erariale grazie a un esposto di un consigliere comunale del dicembre 2018 nel quale si chiedeva di fare luce su eventuali ritardi del Comune e della società partecipata concessionaria per il servizio di riscossione tributi, Ravenna Entrate spa.

Le verifiche della guardia di Finanza avevano poi portato a contestare all’hotel Reno snc, una omissione nel versamento dell’imposta dal 2013 al 2018. Tanto che Ravenna Entrate si era a suo tempo attivata per chiedere alla struttura informazioni (poi dispensate) e per fare scattare ingiunzioni al pagamento. In quel frangente era partito un piano di rateizzazione grazie al quale in effetti erano state incassate alcune migliaia di euro. Da parte sua la struttura in buona sostanza si era giustificata attribuendo in parte l’inadempienza alle chiusure forzate legate alla pandemia da covid-19; e facendo presente di avere sempre onorato il piano di rientro dilazionato in 72 rate. Il debito però rimaneva. E allora si era mossa la procura erariale quantificando un danno di oltre 42 mila euro, poi rivisto leggermente al ribasso dopo specifica nota delle Fiamme Gialle.

Secondo la corte erariale - presieduta dal giudice Tammaro Maiello - la richiesta di pagare quei 38 mila euro "è fondata e va accolta". Il danno del resto risulta essere "chiara conseguenza - si legge nella sentenza - di una condotta illecita". Ovvero l’avere "omesso di riversare all’ente locale le somme incassate a titolo di imposta di soggiorno dagli ospiti della struttura alberghiera". Del resto, "come confermato dal regolamento del Comune di Ravenna", gli albergatori "sono agenti contabili con obbligo della resa del conto giudiziale". E qui siamo di fronte a una "omissione cosciente e volontaria" con un "chiaro nesso tra il danno arrecato all’erario del Comune e la condotta dolosa" degli albergatori coinvolti.

Decisione analoga è stata maturata per l’hotel Azzurra per per una cifra decisamente superiore (la richiesta era stata di più di 176 mila euro). Anche in questo caso, le verifiche erariali si erano attivate in seguito all’esposto di un consigliere comunale: e l’analisi della Finanza, aveva isolato, con l’eccezione di un solo trimestre, omessi versamenti dal 2013 al 2018. Anche in questo caso, dopo una ingiunzione al pagamento e tentativi di rateizzazione, era scattato un pignoramento presso terzi che però aveva consentito di incamerare solo poche centinaia di euro. "Il gestore della struttura - si legge in sentenza - deve provvedere all’incasso della tassa di soggiorno, accantonandola. E poi deve riversarla al Comune". Anche in questo caso dunque è stata ravvisata una responsabilità contabile caratterizzata dal dolo.

QOSHE - Imposta di soggiorno non versata: due hotel condannati a pagare più di 200 mila euro - Andrea Colombari
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Imposta di soggiorno non versata: due hotel condannati a pagare più di 200 mila euro

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28.11.2023

Ravenna, 28 novembre 20923 – Uno dovrà pagare al Comune di Ravenna poco più di 38mila euro. E l’altro qualcosa come 173mila euro. È quando stabilito dalla Corte dei Conti rispettivamente per l’hotel Reno di Lido di Savio e l’hotel Azzurra Club di Lido Adriano. In particolare la sezione regionale della magistratura erariale, attraverso altrettante sentenze, ha condannato in solido i due hotel, gli amministratori e i legali rappresentanti del tempo dei fatti contestati, a mettere mano al portafogli per gli omessi versamenti dell’imposta di soggiorno, "fatti salvi eventuali recuperi nel frattempo intervenuti".

La questione aveva raggiunto la procura erariale grazie a un esposto di un consigliere comunale del dicembre 2018 nel quale si chiedeva di fare luce su eventuali ritardi del Comune e della........

© il Resto del Carlino


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