Imola, 3 marzo 2024 – Alcuni casi di scabbia sono stati segnalati all’interno della Casa residenza anziani ‘Fiorella Baroncini’, struttura da 70 posti gestita dall’Asp in via Montericco. Al momento, i contagi sarebbero in tutto cinque e riguarderebbero tanto gli utenti (tre casi) che gli operatori (due).

Per questo motivo, le organizzazioni sindacali hanno già chiesto all’Azienda servizi alla persona quali azioni siano state messe in campo a tutela del personale dipendente. L’Asp, dal canto suo, ha risposto spiegando ai rappresentanti dei lavoratori di aver già informato l’Ausl della vicenda e di aver messo in atto tutte le procedure previste in questi casi.

Un episodio analogo si era verificato alcuni anni fa, a giugno del 2018, all’interno della struttura La Coccinella di Castel San Pietro. Nell’occasione, si parlava di sei pazienti e quattro operatori coinvolti.

"La scabbia è causata da un parassita e si trasmette mediante stretto contatto personale con una persona infetta – avevano ricordato in quell’occasione dall’Ausl –. È fastidiosa per l’intenso prurito, ma non provoca particolari conseguenze cliniche. La trasmissione indiretta attraverso abiti o altri effetti personali è possibile ma più difficile. I parassiti, infatti, non sopravvivono più di 3-4 giorni nell’ambiente al di fuori della pelle. Il prurito è più forte di notte. Le zone prevalentemente interessate sono le superfici laterali delle dita, i polsi, i gomiti, le ascelle, la linea della vita, le cosce, l’ombelico, i genitali, la parte inferiore delle natiche, l’addome, i contorni esterni dei piedi. La scabbia è diffusa in tutto il mondo e colpisce tutte le razze e le classi sociali indipendentemente dall’età, dal sesso e dalle condizioni di igiene personale".

La questione agita però la politica locale. "L’accreditamento regionale, per problemi di costi di gestione, lesina in misura inaccettabile l’assegnazione del personale con definizione dei tempi di cura assolutamente limitati e quindi inadeguati – protesta il consigliere comunale della Lega, Simone Carapia –. E questo riguarda l’igiene di persone che sono quasi totalmente non autosufficienti per malattie croniche degenerative. Anche la cura sanitaria, proprio perché rivolta a persone non autosufficienti, è del tutto saltuaria, inadeguata per tempo e qualità del servizio garantito. La cronica e risaputa carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari rende la qualità dell’assistenza estremamente scarsa con pesanti ricadute sul livello di cura, si riscontrano malattie infettive, compreso casi di scabbia, la cui gestione è assolutamente approssimativa".

L’esponente di opposizione annuncia la presentazione di un documento ispettivo urgente per "capire cosa non ha funzionato su questa vicenda" e per "avere una risposta scritta che certifichi anche eventuali responsabilità". Nel frattempo, Carapia chiede maggiore chiarezza alle istituzioni. "È doveroso che la prossima volta la cittadinanza sia informata e non si cerchi di nascondere sulla presenza di simili malattie e infestazioni – prosegue Carapia –, affinché chi ha dei familiari che frequentano la casa di riposo sia messo nella condizione di prendere le dovute precauzioni o fare gli opportuni trattamenti per scongiurare il contagio. Tenere nascosto lo svilupparsi della malattia infettiva – conclude il leghista – non è un buon biglietto da visita per la struttura e anzi evidenzia una certa inadeguatezza da parte di tutti gli attori interessati".

QOSHE - Scabbia in casa di riposo. Cinque casi accertati tra ospiti e operatori alla Fiorella Baroncini - Enrico Agnessi
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Scabbia in casa di riposo. Cinque casi accertati tra ospiti e operatori alla Fiorella Baroncini

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03.03.2024

Imola, 3 marzo 2024 – Alcuni casi di scabbia sono stati segnalati all’interno della Casa residenza anziani ‘Fiorella Baroncini’, struttura da 70 posti gestita dall’Asp in via Montericco. Al momento, i contagi sarebbero in tutto cinque e riguarderebbero tanto gli utenti (tre casi) che gli operatori (due).

Per questo motivo, le organizzazioni sindacali hanno già chiesto all’Azienda servizi alla persona quali azioni siano state messe in campo a tutela del personale dipendente. L’Asp, dal canto suo, ha risposto spiegando ai rappresentanti dei lavoratori di aver già informato l’Ausl della vicenda e di aver messo in atto tutte le procedure previste in questi casi.

Un episodio analogo si era verificato alcuni anni fa, a giugno del 2018, all’interno della struttura La Coccinella di Castel San Pietro. Nell’occasione, si parlava di sei pazienti e quattro........

© il Resto del Carlino


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