Imparare dalla normale umanità degli eroi. È questo il sunto de ‘Le guerre di Ulisse’, spettacolo di Patrizio Bianchi, risultato di una lunga collaborazione che l’ex ministro dell’istruzione, professore emerito di economia e titolare della cattedra Unesco di Unife, ha costruito con la Banda giovanile John Lennon. Andrà in scena al teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ questa sera, ore 20, e questa mattina nell’anteprima delle 11 dedicata a scuole superiori, università e conservatorio.

Bianchi, quando nasce la sua collaborazione con la Banda John Lennon?

"Da assessore, quando ci fu il terremoto nel 2012, avevo il problema di tenere insieme i ragazzi. Il 20 di maggio ho incontrato a Mirandola l’esperienza straordinaria della Scuola di Musica Fratelli Andreoli, e in particolare la Banda giovanile John Lennon. Abbiamo iniziato con la musica di Verdi, costruendo diversi spettacoli sulla sua vita. Abbiamo avuto la possibilità di andare in giro per il mondo e incontrare altre scuole di musica, in Spagna, a Malta, in Finlandia, a Tokyo e a New York. Con loro ho imparato quello che ripetevo sempre da ministro, ovvero che la scuola deve essere aperta, inclusiva e affettuosa. In questa banda ci sono anche ragazzi con disabilità diverse, ma suonando insieme, tutti i membri sono alla pari".

Parliamo de ‘Le guerre di Ulisse’, spettacolo in scena questa sera sul palco del teatro Comunale.

"È un progetto collettivo: ho scritto il testo, ne ho parlato con i ragazzi e quindi abbiamo scelto le musiche originali di Marco Somadossi. Il teatro Comunale ci ha proposto di far crescere il progetto e di farne una cosa nuova, coinvolgendo anche la Corale Veneziani e la giovanissima e talentuosa solista, Frida Bollani Magoni".

Che tipo di Ulisse crede di aver costruito?

"Si tratta di una rilettura del vecchio Ulisse, che se n’era andato di casa vent’anni prima, dicendo alla moglie che la guerra sarebbe stata facile e veloce, che sarebbe tornato ricco. Torna povero, senza alcun compagno, avendo perso il suo popolo. Ciononostante, si stupisce di non essere più riconosciuto re. Io in Ulisse ci vedo un vecchio che torna e che non capisce che il mondo intorno a lui è cambiato. Al di là dell’eroe, c’è la persona: è un Ulisse umano. Dall’altra parte c’è la figura di Penelope: anche lei ha fatto vent’anni di guerra e, a sua volta, non riconosce il marito".

C’è poi il grande tema della guerra.

"Le guerre, come si è dimostrato, non sono mai brevi: la coda delle guerre non finisce mai e non ci sono mai vincitori. La guerra di Troia è un manifesto della nostra cultura occidentale: si parte da una guerra senza vincitori. I troiani hanno perso, ma lo stesso Ulisse è un vincitore? Comunque, c’è un altro pensiero che le propongo: in un’epoca così tecnologica e rapida, che spazio c’è per le nostre fondamenta classiche?".

Si è dato una risposta?

"Proprio perché questo mondo cambia così velocemente, recuperare una solidità del pensiero, ricercando le nostre origini classiche, penso che sia un elemento fondamentale della salute mentale di un paese".

Da ex ministro dell’istruzione, pensa che le guerre di cui si parla in continuazione possano influire anche sulla psiche dei più giovani?

"Senza dubbio. Ci sono due effetti negativi: l’esasperazione degli estremi, da parte dei social media, e la rapida consumazione e digestione di qualsiasi evento, anche brutale, come se fosse ovvio. Educare i ragazzi al fatto che sia necessario rendersi responsabili e solidali (temi fondamentali della nostra Costituzione) li aiuterebbe a prendersi il tempo per riflettere sulla realtà".

QOSHE - "Un Odisseo umano e i conflitti senza vincitori" - Francesco Franchella
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"Un Odisseo umano e i conflitti senza vincitori"

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02.12.2023

Imparare dalla normale umanità degli eroi. È questo il sunto de ‘Le guerre di Ulisse’, spettacolo di Patrizio Bianchi, risultato di una lunga collaborazione che l’ex ministro dell’istruzione, professore emerito di economia e titolare della cattedra Unesco di Unife, ha costruito con la Banda giovanile John Lennon. Andrà in scena al teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ questa sera, ore 20, e questa mattina nell’anteprima delle 11 dedicata a scuole superiori, università e conservatorio.

Bianchi, quando nasce la sua collaborazione con la Banda John Lennon?

"Da assessore, quando ci fu il terremoto nel 2012, avevo il problema di tenere insieme i ragazzi. Il 20 di maggio ho incontrato a Mirandola l’esperienza straordinaria della Scuola di Musica Fratelli Andreoli, e in particolare la Banda giovanile John Lennon. Abbiamo iniziato con la musica di Verdi, costruendo diversi spettacoli sulla sua........

© il Resto del Carlino


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