Cesena, 24 marzo 2024 – Alla vigilia della stagione 2024 si ripresenta il problema della carenza di personale nel turismo. Quella della reperibilità delle risorse umane è una questione che da anni tocca da vicino alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e bar. Il dopo Covid ha cambiato molte persone e sono poche le donne e gli uomini che rinunciano al giorno libero e accettano di lavorare tante ore al giorno, perché fra le priorità valutano maggiormente anche gli hobby e le passioni. Inoltre restano da valutare gli effetti del reddito di cittadinanza degli scorsi anni e la crescita delle aspirazioni in termini di qualificazione professionale e riconoscimento economico da parte di giovani con titoli di studio sempre più alti. .

Sta di fatto che la questione degli stagionali è di grande attualità e gli imprenditori avvertono la latitanza delle forze politiche, accusate, indipendentemente dai colori, di non far nulla per cambiare un sistema che deve essere rinnovato e deve prevedere eque buste paga per i lavoratori, ma anche degli sgravi fiscali e degli incentivi per i datori di lavoro. Leandro Pasini, imprenditore titolare di tre hotel e presidente di Adac Federalberghi Cesenatico, mette nel mirino proprio i politici: "La sensazione è che c’è una piccola maggiore disponibilità, i lavoratori stranieri non mancano, mentre è più difficile trovare dei lavoratori italiani, anche se qualcosa in più di qualche tempo fa si muove.Io non sono tra quelli che puntano il dito sul reddito di cittadinanza, ma bensì sul fatto che i tempi sono cambiati, i giovani hanno aspettative diverse e vogliono giustamente avere anche del tempo libero. La causa delle nostre difficoltà è legata al fatto che non si possono assumere giovani come apprendisti, ad eccezione di quelli provenienti dalle scuole alberghiere ed istituti professionali inerenti il turismo. Questo è stato un grave errore, una legge che penalizza e si deve cambiare, ma evidentemente non c’è la volontà politica di farlo. Detto questo, anche noi albergatori dobbiamo fare del nostro, lo stiamo facendo, vogliamo crescere e per questo non accetto alcuni sindacati che parlano ancora di schiavi. Certo, anche fra gli albergatori c’è qualcuno che non è corretto; tuttavia una pecora nera non fa una categoria, noi stiamo migliorando, ma vorremmo non essere lasciati soli dai politici".

Dal canto suo Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari, pone la luce sulla questione delle difficoltà a reperire personale anche per lavori un tempo ambiti e posti ben retribuiti, come quello del bagnino di salvataggio: "Una volta lavorare in spiaggia era un motivo di orgoglio, sia per i bagnini tradizionali che per i salvataggi, mentre oggi siamo in difficoltà, perchè molte aziende non riescono a reperire i dipendenti che servono. Negli ultimi anni è proprio cambiato il modo di rapportarsi al lavoro. Ad esempio con i salvataggi noi facciamo contratti di 6 giornate lavorative a settimana, ma molti chiedono di lavorarne 5 o 4, per avere più tempo libero, tant’è che per garantire la copertura di 35 torrette abbiamo assunto 53 salvataggi. Per le altre figure quest’anno la situazione non è peggiorata, ma neanche migliorata, perchè è sempre difficile trovare lavoratori stagionali".

Terzo Martinetti del Cesenatico Camping Village, sente meno il problema, per la durata dei contratti più lunghi: "Riuscire a fare una stagione lunga, ci consente di avere un buon andamento; siamo alla ricerca continua di personale, ma le professionalità riusciamo a reperirle abbastanza bene. Essere aperti dieci mesi all’anno è stata una scelta azzeccata anche per fidelizzare il personale".

QOSHE - Incognita sulla stagione turistica: "Non si trovano neanche i bagnini" - Giacomo Mascellani
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Incognita sulla stagione turistica: "Non si trovano neanche i bagnini"

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24.03.2024

Cesena, 24 marzo 2024 – Alla vigilia della stagione 2024 si ripresenta il problema della carenza di personale nel turismo. Quella della reperibilità delle risorse umane è una questione che da anni tocca da vicino alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e bar. Il dopo Covid ha cambiato molte persone e sono poche le donne e gli uomini che rinunciano al giorno libero e accettano di lavorare tante ore al giorno, perché fra le priorità valutano maggiormente anche gli hobby e le passioni. Inoltre restano da valutare gli effetti del reddito di cittadinanza degli scorsi anni e la crescita delle aspirazioni in termini di qualificazione professionale e riconoscimento economico da parte di giovani con titoli di studio sempre più alti. .

Sta di fatto che la questione degli stagionali è di grande attualità e gli imprenditori avvertono la latitanza delle forze politiche, accusate, indipendentemente........

© il Resto del Carlino


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